INCONTRI
L’eredità di Andrea
Ciclo di iniziative per le scuole cittadine in ricordo del ragazzo rimasto ucciso in un tragico scontro: il tema è il Mediterraneo
«Una mente aperta al mondo e un cuore accogliente per tanti, tantissimi coetanei», questa l’eredità più grande che, secondo le parole di Franco Paltani, ha lasciato suo figlio Andrea, morto in un tragico incidente col motorino, lungo la strada che collega Malgesso a Bardello, il 28 ottobre di due anni fa. Quest’anno l’associazione Andrea Paltani, che i genitori del “Palta” hanno voluto creare in sua memoria, ha organizzato la prima edizione del progetto “Incontri”, che verrà presentato all’Apollonio durante la mattinata di venerdì 13. Il progetto vedrà coinvolti gli studenti di cinque licei cittadini: scientifico, classico, artistico, scienze umane e Sacro Monte.
«Andrea, che frequentava il liceo Ferraris, aveva amici in tutte le altre scuole - spiega papà Franco -: aveva un’energia travolgente e organizzava eventi ai quali partecipavano moltissimi ragazzi. Inoltre era uno sportivo: giocava come pilone nell’Under 16 di rugby». Questa personalità espansiva e accogliente è stata trasferita, in qualche modo, a tutte le iniziative proposte dall’associazione.
«Abbiamo organizzato eventi ispirati alla più autentica interscolarità - prosegue Franco Paltani -, ai quali hanno cioè partecipato moltissimi ragazzi provenienti da tutte le scuole varesine. E non è certo facile coinvolgere tante scuole e mettere d’accordo altrettanti presidi. Erano perlopiù eventi sportivi e appuntamenti di educazione stradale. Ma il progetto ormai prossimo alla partenza diventerà la punta di diamante della nostra associazione. Un progetto realmente multiculturale». “Mediterraneo” è il nome scelto per questa edizione di “Incontri”. «Andrea aveva la passione del viaggio, che condivideva con me - prosegue Franco, trattenendo la commozione -. Insieme abbiamo girato il mondo. Per questo abbiamo pensato di dedicare il progetto al Mare nostrum, prendendone in considerazione le valenze positive e non solo quelle dei fatti di cronaca attuali. Il Mediterraneo come emblema dell’incontro delle diversità. Io non ho paura del diverso. Tantomeno ne aveva Andrea». L’intento, dunque, è quello di focalizzare il tema in tutte le sue sfaccettature: il Mediterraneo come luogo di contaminazioni, suggestioni, scambi culturali. E incontro come cooperazione tra le varie scuole e i diversi coordinatori.
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