EVENTO
L’ex copertificio Sonnino riapre per tre mostre
«Besozzo nasce sul colle, in aria, poi nei secoli si fortifica, si abbellisce delle sue corti. Scende infine per distendersi lungo il Bardello, dove le fabbriche che nascono seguendo il suo percorso cambiano il paesaggio e la vita dei besozzesi. In questa edizione il maggio d’arte proporrà la discesa al fiume e riaprirà dopo vent’anni il portone dell’ex copertificio Sonnino». In queste belle parole l’assessore alla cultura di Besozzo Gianceleste Pedroni riassume il significato di «Besozzo in aria», toponimo della parte superiore del paese e nome del festival nato lo scorso anno per rinverdire la ventennale rassegna del maggio d’arte: gli spettacoli vanno in scena dal 20 maggio nel cortile seicentesco del Municipio, «in aria» dunque, mentre a valle riapre la vecchia fabbrica chiusa dal 1983 e dal 1995 di proprietà del Comune.
L’ex copertificio Sonnino è stato messo in sicurezza e nei suoi «desolati ma affascinanti saloni», come li definisce Pedroni, accoglie tre diverse mostre. Un’occasione per esplorare un luogo a cui i besozzesi sono abituati da sempre ma di cui non immaginano la complessità degli spazi interni, che non trapela guardando la severa facciata dell’edificio che domina via De Bernardi. Ed è l’occasione anche per vedere l’isola sul fiume, a cui c’è libero accesso in questo periodo: vi si arriva in realtà attraverso una piccola striscia di terra per visitare la nuova mini-centrale idroelettrica, con una turbina moderna che produce energia a impatto zero e la immette in rete, che prende il posto di quella storica che serviva la produzione.
Per riqualificare quest’area di 15mila metri quadrati in posizione strategica era stato lanciato un concorso di idee: 14 i progetti passati al vaglio di una giuria composta de esperti del Politecnico di Milano e dell’Accademia di architettura di Mendrisio (unico varesino l’architetto Franco Segre), tutti in mostra in questi giorni. Ha vinto il progetto dello studio milanese di Roberta Cattorini: piazze e camminamenti lungo il fiume come in un grande giardino e il corpo della Sonnino ristrutturato per accogliere un museo pubblico, uno spazio per attività sportive e una parte di abitazioni private. Inoltre resta valida l’idea di collegare la Sonnino alla nuova pista ciclopedonale in fase di studio in Provincia, per collegare l’anello del lago di Varese alla Valcuvia e a Luino, passando appunto per Besozzo. Come spiega l’assessore ai lavori pubblici Gianluca Coghetto, «il Comune ha già stanziato i soldi per dare l’incarico di progettazione al primo classificato e poi è in cerca di investitori per passare alla realizzazione».
Oltre ai progetti, sono in mostra le immagini scattate da circa venti fotografi amatoriali di Besozzo che hanno visitato la fabbrica in anteprima. Infine c’è una importante esposizione d’arte d’arte del gruppo A-raund, nato qualche mese fa e composto da: Luca Lischetti, Aldo Ambrosini, Claudio Benzoni, Fausto Bianchi, Grazia Giani, Vito Scamarcia e Giorgio Sovana, ovvero sette degli artisti più interessanti e accreditati della nostra provincia.
«Besozzo in aria. Il fiume, la fabbrica. Voci Blues Visioni per il Maggio d’arte» - A Besozzo fino al 2 giugno, «A-raund in fabbrica» e altre due mostre all’ex copertificio Sonnino, via De Bernardi, fino al 5 giugno sabato e domenica (e 2 giugno) ore 10-13 e 15-19; il 22 e 29 maggio e il 5 giugno alle 16 visite guidate con Renata Castelli o i volontari di Auser Besozzo Insieme, prenotazioni cultura@comune.besozzo.va.it o in loco; spettacoli nel cortile del Comune, via Mazzini 4.
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