L’ex sindaco blocca rapinatore
Un uomo armato di coltello nella Farmacia della Stazione: inseguito e arrestato
Aveva il volto scoperto, per nulla intimorito di farsi riconoscere dopo la rapina che era già fallita lo scorso 9 luglio. Ci ha riprovato, nello stesso posto, armato con un coltello, ma gli è andata nuovamente male: arrestato.
E’ accaduto giovedì mattina alla Farmacia della Stazione di via Liberazione di cui l’ex sindaco Lorenzo Vitali è titolare: è stato proprio quest’ultimo a rincorrere il rapinatore e a bloccarlo con l’aiuto di altre due persone.
Erano circa le 10 quando l’uomo, un 40enne residente nella zona, è entrato nella grande farmacia (l’unica del territorio ad essere aperta tutti i giorni dell’anno 24 ore su 24) dove in quel momento c’era una sola cliente. Non ha perso tempo e ha puntato subito un coltello da cucina alla gola di una dottoressa al banco chiedendo i soldi: Vitali, sentite le minacce del malvivente, è subito accorso e gli ha consegnato tutto il denaro presente in quel momento nella cassa. A quel punto il balordo è fuggito, ma l’ex sindaco non si è perso d’animo e ha deciso di rincorrerlo.
«L’ho subito riconosciuto - ha spiegato nel pomeriggio - ed era lo stesso che a luglio era già venuto qui in farmacia tentando di portare via dei soldi. Ma quella volta sembrava più un disperato che un rapinatore: era molto agitato e confuso. Stavolta invece era decisamente aggressivo. Con sè aveva un coltellaccio da cucina che non ha esitato a brandire. Però gli sono corso dietro lo stesso per mettergli un po’ di paura».
L’inseguimento è durato alcune centinaia di metri e l’uomo è stato alla fine bloccato nei pressi del sottopassaggio pedonale di via Venegoni grazie all’intervento di due giovani clienti di un negozio di alimentari. «La gente che era per strada - ha aggiunto Vitali - si è subito accorta di quello che stava succedendo e io ho gridato tutti quelli che si trovavano sul marciapiede di stare attenti perché quell’uomo aveva un coltello. Però due persone non hanno avuto ugualmente paura e lo hanno fermato».
Sul posto sono arrivati i carabinieri della Compagnia di Legnano e una volante della polizia di Stato. Se a luglio le autorità avevano ritenuto di non procedere con misure restrittive nei suoi confronti in quanto già conosciuto anche dal Cps (aveva detto che da giorni dormiva su una panchina e desiderava avere un posto riparato e un pasto caldo), stavolta, data la gravità delle circostanze, è scattato l’arresto. E anziché essere accompagnato come l’altra volta nel dormitorio della Casa San Giuseppe, è finito in una cella del carcere milanese di San Vittore.
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