LA NOVITÀ
Lezioni di avvocato con la Scuola forense
Progetto degli Ordini di Varese e Busto Arsizio per la formazione dei praticanti: corsi al via dal giugno prossimo
La pubblicazione della “nuova” legge sulla Gazzetta ufficiale risale ormai a cinque anni fa, ma soltanto ora è sul punto di diventare un vero e proprio obbligo. E gli Ordini degli avvocati di Varese e di Busto Arsizio si stanno organizzando insieme per fare in modo che da una prescrizione ministeriale si passi a un progetto formativo più ampio e profondo, che costituisca una vera opportunità di crescita per i giovani col sogno della toga.
È stata presentata in Tribunale la Scuola forense intitolata a Giandomenico Romagnosi.
Per gli aspiranti avvocati la formazione dovrebbe diventare obbligatoria entro pochi mesi, aggiungendosi e procedendo in maniera parallela ai diciotto mesi di praticantato tra studi legali e udienze in Tribunale. «L’obiettivo primario della scuola – ha spiegato l’avvocato Eugenio Corrias, che sta coordinando il progetto per l’Ordine di Varese – è quello di consentire ai nostri tirocinanti di superare l’esame di Stato, ma soprattutto vogliamo formare gli avvocati del domani, sotto il punto di vista etico e deontologico». Sì perché i praticanti hanno già studiato le materie forensi durante il loro percorso universitario, ma qui si tratta di andare oltre e toccare con mano la professione. «La nuova legge professionale – ha spiegato Francesca Sorbi, membro del Consiglio nazionale forense, con delega proprio alla formazione – individua la figura dell’avvocato come un soggetto che si relaziona con altri soggetti pubblici nell’amministrazione della giustizia nell’interesse del cittadino: un’attività improntata a una serie di doveri, che si riassumono con quello della competenza. La figura dell’avvocato è quindi in difesa del cittadino, un valore individuato anche dalla Costituzione. La grande novità di questa scuola sarà la metodologia, non dell’insegnamento di un sapere già appreso in ambito accademico, bensì della professione, grazie a un metodo interattivo». Docenti saranno infatti una quindicina di avvocati - anche grazie alla collaborazione con l’Università dell’Insubria e con la Liuc di Castellanza – a cui si aggiungerà la figura dei tutor, ossia colleghi più giovani che seguiranno tutto il percorso formativo facendo da anello di congiunzione tra discenti e formatori. «Stiamo attendendo il regolamento ufficiale – spiegano ancora i promotori – e il primo ciclo obbligatorio dovrebbe partire a giugno del prossimo anno, con un minimo di 160 ore di corso nell’arco dei diciotto mesi di praticantato, con verifiche ogni sei mesi ed esame finale».
«Questa scuola – ha concluso Sergio Martelli, presidente dell’Ordine degli avvocati di Varese, presente ieri con il collega di Busto Arsizio, Angelo Proserpio – riprende quel percorso di contiguità che si è instaurato tra i nostri due Ordini professionali. È una bella scommessa, che potrebbe svilupparsi poi anche in borse di studio per i praticanti meritevoli».
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