Libia
Libia, Gentiloni: non confermiamo italiani rapiti da Al Qaida
Ministro: non credo Haftar abbia grande conoscenza di quei luoghi
New York, 22 set. (askanews) - L'Italia non può confermare che i due italiani rapiti nel sud della Libia siano in mano ad Al Qaida, come dichiarato dal portavoce del potente generale libico Khalifa Haftar. Lo ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in una conferenza stampa a margine dei lavori della assemblea generale dell'Onu. "La dichiarazione del portavoce di Haftar a noi non risulta. Non siamo in grado di confermare, né smentire, anche se non credo che Haftar abbia grande conoscenza del sud della Libia. In queste ore noi continuiamo a lavorare e stiamo lavorando anche con le autorità della Libia del Sud" ha detto il ministro.
"Come ho detto ieri penso che i primi giorni siano cruciali per chi è al lavoro per identificare e trovare una chiave. E l'Italia sta continuando a lavorare nel massimo riserbo", ha continuato Gentiloni parlando della situazione di Bruno Cacace e Danilo Calonego, i due cittadini italiani rapiti insieme a un cittadini canadese.
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