LA POLEMICA
Lido chiuso, Forza Italia accusa Aspem
Annullato e rifatto il bando per la gestione, Calemme: «Un’occasione sprecata»
La nuova gara per l’assegnazione della gestione del lido della Schiranna è stata pubblicata il 30 dicembre scorso e, con il nuovo anno e la scadenza del vecchio contratto, la struttura sul Lago di Varese è rimasta chiusa. E così sarà almeno fino a quando non sarà stabilito il vincitore della nuova gara. A sollevare la questione è Carlotta Calemme, consigliere comunale di Forza Italia, che critica Aspem Reti per le scelte e teme per la «salute» dell’impianto: «Con la chiusura forzata – afferma l’esponente azzurra – si rischia uno stato di abbandono di quel luogo e quindi si potrebbero rovinare le strutture. Mi chiedo: non si poteva garantire in qualche modo la continuità di servizio, come previsto dalla precedente amministrazione? Così, invece, i nuovi gestori entreranno fra marzo e aprile e per il periodo precedente si avrà un danno economico che poteva essere evitato. Certo, gli incassi invernali sono decisamente inferiori a quelli estivi ma, perlomeno, si offriva un servizio a chi visita il parco Zanzi oppure passeggia in riva al lago. Almeno si poteva concedere al vecchio gestore di rimanere fino alla fine della nuova gara. Il bando – conclude Calemme – è simile a quello revocato, quindi non mi spiego la decisione di rifarlo». Altre critiche arrivano in merito alla decisione di archiviare la copertura della piscina: «Anche questo bando è stato revocato, nonostante ci fossero professionisti che avevano avanzato buone proposte. Si tratta di un’occasione persa». Come risponde l’amministratore di Aspem Reti Alfonso Minonzio? «I motivi dell’annullamento del bando precedente – afferma – riguardano il ricorso di un avvocato che sollevava una serie di problemi legati al contenuto del bando. Quindi, in via precauzionale, si è deciso di sospenderlo e di predisporne un altro in base alle indicazioni della Giunta di Palazzo Estense, proprietario del lido. Abbiamo voluto realizzare un bando non impugnabile, basato sulla normativa regionale». Il canone resterà di 30.000 euro, mentre cambiano alcuni criteri di valutazione per chi si presenterà, premiando maggiormente la «varesinità», la progettualità verso i minori e associazioni con, alle spalle, l’organizzazione di eventi a livello nazionale e regionale. Tempistiche? «La Giunta ha deliberato a metà novembre – dice Minonzio – e quindi poi ci siamo mossi velocemente. Contiamo di affidare l’incarico per fine febbraio e di riaprire immediatamente dopo. Con la gestione uscente si era effettuata un’ipotesi verbale per proseguire anche a gennaio e febbraio ma, essendo un periodo morto, si è preferito rinunciare perché non sarebbe stato remunerativo». Infine la questione della copertura della piscina: «Quel bando rappresentava solo un concorso di idee. Non si trattava di un progetto, per il quale erano stati messi a disposizione 10mila euro, a favore dell’idea vincente. Su indicazione del municipio, la copertura non è stata ritenuta prioritaria».
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