Senato
Liliana Segre quarta donna, i senatori a vita salgono a sei
I presidenziali tornano cinque, è la prima e forse unica nomina di Mattarella
Roma, 19 gen. (askanews) - Con la nomina di Liliana Segre - prima indicazione effettuata da Sergio Mattarella dall'inizio del suo settennato di tre anni fa- salgono a sei i seggi dell'aula di palazzo Madama riservati a senatori di vita. Si tratta della quarta donna italiana a ricevere il laticlavio dal Quirinale. Prima di lei, infatti, dalla nascita della Repubblica italiana solo altre tre donne sono state nominate senatrici a vita: Camilla Ravera, Rita Levi Montalcini, Elena Cattaneo.
Quattro dei sei senatori a vita da oggi in carica sono di nomina presidenziale, come la neo nominata Liliana Segre. Tutti e quattro per volere e con la firma, però, di Giorgio Napolitano: Mario Monti (dal 9 novembre 2011), Elena Cattaneo, Carlo Rubbia e Renzo Piano ( nominati il 30 agosto 2013 ed entrati in carica il successivo 4 settembre).
Il sesto senatore a vita, invece, lo è di diritto in quanto ex capo dello Stato: lo stesso Giorgio Napolitano, rientrato a palazzo Madama il 14 gennaio 2015 dopo le dimissioni dal Quirinale. Dal Senato il due volte capo dello Stato era uscito nel maggio 2004 sempre come senatore a vita ma allora di nomina presidenziale firmata Carlo Azeglio Ciampi il 23 settembre 2005. Del quale sette mesi più tardi divenne successore.
A norma dell'articolo 59 della Costituzione è senatore di diritto e a vita, salvo rinunzia, chi è stato Presidente della Repubblica". Inoltre "il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario". Tale dicitura ha dato vita a una doppia interpretazione. Solo l'ex Capo dello Stato Francesco Cossiga, sostenuto da una dottrina giuridica minoritaria, volle intendere la norma nel senso che ogni presidente ha diritto a nominare cinque senatori a vita, indipendentemente da quanti già in carica. Gli altri presidenti - forti della dotrrina prevalente- hanno invece inteso il numero di cinque come un tetto costituzionale massimo alla presenza di senatori a vita di nomina presidenziale.
Se Mattarella si adeguerà alla prassi prevalente non saranno da lui più nominati altri senatori a vita se fino al termine del settennato non si determineranno seggi vacanti. Dopo la morte di Claudio Abbado - nominato anche lui da Giorgio Napolitano nell'agosto 2013 e poi defunto nel Gennaio 2014- i senatori a vita presidenziali, come detto, erano ridotti a quattro.
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