Litigano per la casa, fratelli arrestati
Rissa nella notte tra venerdì 11 e sabato 12 agosto: quattro finiscono davanti al giudice
Non si sono rivolti la parola per tutto il tempo dell’udienza e ogni fazione ha raccontato la propria versione della furiosa discussione accaduta in nottata.
Sta di fatto che al termine dell’udienza il giudice Valeria Recaneschi ha liberato tutti pur convalidando l’arresto, operato d’intesa con il procuratore capo Gian Luigi Fontana, presente anche alla direttissima.
Difesi dagli avvocati Alessandro Bottigelli e Marina Colbertaldo i quattro hanno parlato fino alle 15.30 di ieri, sabato 12 agosto.
La premessa è che i genitori dei tre magrebini in questo periodo sono in vacanza in Marocco, quindi la casa è libera. E, si sa, la casa libera è un invito a nozze per tutti i figli che vogliono godersi un po’ di relax, inteso come ognuno meglio ritiene.
Così la sera di venerdì 11 agosto, nell’abitazione c’erano il più piccolo, la sua fidanzata e quello che nel frattempo è andato a convivere con la compagna, dalla quale ha avuto una bambina che ha appena dodici giorni e che ha involontariamente assistito allo sbotto di ira tra zii.
«È una situazione che si trascina da tempo, mio fratello solo perché è il più grande crede di poter fare quello che vuole, di andare e venire con chi vuole e portare in casa estranei. Io magari sono con la mia ragazza e voglio stare tranquillo e lui arriva con gente che fa casino».
Come l’altra notte.
«All’improvviso si è aperta la porta ed era l’amico di mio fratello che entrava dritto in casa mia, uno che ho visto una sola volta in vita mia. E così abbiamo litigato», ha raccontato il fratello minore.
Insomma, si sono azzuffati sul pianerottolo, qualcuno è ruzzolato giù dalle scale, le donne gridavano terrorizzate e i vicini hanno chiamato i carabinieri. Morale, i militari hanno portato tutti in camera di sicurezza affinché si placassero gli animi.
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