DONAZIONE
Livio Borghi e la luce dell’ombra
Il noto pittore rescaldinese Livio Borghi nel 1976 dipingeva «Opera pubblica», un grande acrilico nel quale evocava sinteticamente una strada del Varesotto insinuata tra muraglie boschive verdi con due specie di porte di un chiarore abbacinante. Erano i tempi in cui Borghi frequentava Franco Battiato, che anni più tardi scriverà «L’ombra della luce», ispirandosi al Libro tibetano dei morti. Luce di un aldilà che il pittore troverà invece nella natura del suo territorio.
Ora quel dipinto, che doveva essere riprodotto diviso in nove quadrati da spartire con il pubblico, Borghi lo dona al suo Comune, Rescaldina, che ricambia con due mostre. Una al Palazzo Municipale con i cosiddetti paesaggi «riTrovati», lacerti di carta dipinta consunti nel tempo dalle intemperie, nei quali il pittore sembra riconoscere paesaggi già vissuti e di cui fa dipinti di molto ingranditi, che poi fotografa in bianco e nero per giungere ai trittici delle «Genesi».
L’altra esposizione all’Osteria sociale La Tela con il ciclo delle «Ombre», che vanno dalle registrazioni cromatiche di ombre della vegetazione sulla tela secondo una sequenza temporale scandita dall’uso dei colori primari sino ai progetti delle «Macro ombre» con interventi di Land Art, di cui è un esempio l’ombra del frassino sulle pendici del varesino Campo dei Fiori.
Due le urgenze primordiali dell’artista: il vivere appieno la natura del territorio nel quale è radicato e il rispondere alla «chiamata» dell’arte, due urgenze che fondendosi nell’opera la elevano a valenza di respiro universale.
Livio Borghi «La luce dell’ombra» - Rescaldina (Milano), sino al 29 maggio, Palazzo Comunale, piazza Chiesa 15, da lunedì a venerdì ore 9-13.30, mercoledì 16.30-18.15, sabato 16.30-19, domenica 9-12.30 e 16.30-19; osteria sociale La Tela, strada statale Saronnese 31, orari 12.30-24.
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