IL CAMBIO DI STATO
«Lombardia 27° Cantone svizzero»
È la suggestiva proposta di annessione lanciata da un giornale di Zurigo. Diluvio di commenti in Rete. «Se ne parlò già nel 2012 con Bignasca»
Qui Lombardia, ventisettesimo cantone della Svizzera. Come suona? Utopia di varesini, comaschi e milanesi che vedono ancora nella vicina confederazione l’Eldorado? No, qualcosa di più e che arriva dalla profonda Svizzera, quella di lingua tedesca. Il giornale Neue Zuercher Zeitung (Nzz), fondato nel 1780 e appartenente ad un gruppo di informazione che contempla anche tivù e vari web, ha lanciato infatti la proposta di incorporare la Lombardia, fissando una scadenza: entro il 2050. La notizia è subito rimbalzata al di qua del confine, scatenando in Rete, tra ieri e oggi, 17 e 18 luglio, un diluvio di commenti, la maggioranza dei quali favorevoli al passaggio sotto la bandiera rossocrociata. Guglielmo Tell eroe nazionale anche dei lombardi dunque, questa la prospettiva di lungo periodo che l’autorevole organo di informazione di Zurigo auspica nell’interesse della confederazione elvetica. Non è peraltro un’idea inedita per gli svizzeri: cinque anni fa, il ministro della Difesa, Ueli Mauer, aveva detto ufficialmente che l’annessione della Lombardia sarebbe stata un fatto quasi naturale considerato che scambi e transazioni commerciali viaggiano molto sull’asse Milano - Zurigo (o Berna, Lugano, Basilea). La dichiarazione del politico elvetico divenne quindi proposta e fu sottoscritta da 200.000 suoi connazionali. Non ebbe però alcun seguito. L’idea dell’annessione - fusione per incorporazione sarebbe in realtà la veste giuridica - era stata anche oggetto, sempre nel 2012, di un incontro a Lugano tra una delegazione varesina della Lega Nord, capitanata dall’attuale segretario provinciale Matteo Bianchi e dall’allora sindaco Attilio Fontana, e Giuliano Bignasca, detto il Nano, fondatore della Lega di Ticinesi, scomparso a marzo del 2013. «Bignasca era favorevole all’annessione ma solo per le province lombarde di confine che riteneva schiave dell’oppressione fiscale dello Stato centrale italiano» racconta ora Bianchi, aggiungendo che l’annessione «oggi sarebbe più che plausibile nell’ottica del principio sacrosanto dell’autodeterminazione».
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