ALL’INSUBRIA
L’orchestra chiude con Gershwin
Varese Gran finale con il botto per la stagione concertistica dell’Università dell’Insubria varesina: un appuntamento orchestrale, nella consueta cornice dell’aula magna di via Ravasi, incentrato su una delle pagine più scintillanti e irresistibili dell’intero repertorio novecentesco, la «Rapsodia in blue» di George Gershwin.
Ospite è l’Orchestra d’Archi Asolana Malipiero, guidata dal suo direttore stabile Valter Favero, solista è invece il direttore artistico della stagione, il pianista varesino Corrado Greco. È doveroso però citare anche il clarinettista Enrico Maria Bassan, visto che l’emblema della «Rapsodia in blue» è da sempre il glissando ascendente del clarinetto che si ascolta proprio in apertura, un glissando improvvisato in occasione della prima esecuzione, il 12 febbraio del 1924. Sulla «Rapsodia in blue» di Gershwin si sono versati fiumi di inchiostro e qui basta ricordare che non si tratta, in realtà, di una pagina di jazz, quanto di una geniale e brillante commistioni di stili, dalla tradizione classica al jazz fino alla canzonetta di Broadway, tenuti assieme da un’invenzione melodica di grande fascino. Accanto a Gershwin - anzi, prima di Gershwin - in programma ci sono l’elegante e malinconica «Serenata per archi op. 48» di Ciaikovskij (celeberrimi il valzer ed un finale dall’inequivocabile sapore slavo) e le «Danze popolari rumene» di Béla Bartók, trascrizione orchestrale dell’originale del 1917 per pianoforte solo, basato su motivi popolari della Transilvania che il compositore raccoglieva durante le sue esplorazioni etnomusicologiche nelle campagne.
Venerdì 20 maggio a Varese, aula magna dell’Università dell’Insubria, via Ravasi, alle ore 18, ingresso libero.
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