IL CASO
Lotta ai falsi frontalieri
Abitano a oltre 20 chilometri dalla frontiera ma hanno residenza fittizia per godere delle agevolazioni: l'Agenzia delle Entrate prepara controlli a tappeto
Cenare e dormire con la moglie, ma avere la residenza “fittizia” a due passi dalla dogana. Il trucco è abbastanza in voga: si tratta dell’escamotage studiato da quegli italiani che lavorano in Svizzera ma che hanno famiglia che risiede oltre la fascia dei 20 chilometri dal confine svizzero.
In teoria non sarebbero da considerare frontalieri e quindi non avrebbero tutte le agevolazioni fiscali correlate. Eppure basta utilizzare l’ingegno e voilà, frontalieri si diventa. Come? Dotandosi di un appoggio residenziale nella zona di confine, magari sulla strada di casa, per figurare come frontalieri e non dover dichiarare il reddito svizzero in Italia. Il fenomeno è aumentato in modo esponenziale, soprattutto quando in Italia è iniziata la crisi economica e migliaia di lavoratori si sono riversati nel vicino Canton Ticino. Purtroppo per loro, però, la situazione è stata osservata pure dall’Agenzia delle entrate che, secondo alcuni ambienti interni all’ente di controllo fiscale, si preparerebbe ad effettuare dei controlli a campione per chiarire chi farebbe il furbo con una residenza fittizia.
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