L’INDAGINE
Lui parla. Lei tace
Pm e gip dalla coppia killer.Cazzaniga ha spiegato come e perché utilizzava i farmaci: «Prassi medica. Sono innocente»
Il pm Cristina Ria e il procuratore di Busto Arsizio Gianluigi Fontana sono giunti nel carcere di Busto Arsizio poco prima delle ore 11 di oggi, venerdì 2 dicembre, per assistere agli interrogatori, davanti al gip, di Laura Taroni - giunta dal carcere di Come dov’è reclusa - e Leonardo Cazzaniga, infermiera e medico dell’ospedale di Saronno arrestati martedì 29 novembre per l’inchiesta delle morti in corsia.
L’infermiera s’è avvalsa della facoltà di non rispondere mentre il medico anestesista ha parlato, spiegando le modalità con le quali utilizzava i farmaci somministrati ai pazienti.
L’avvocato di Cazzaniga, Enza Mollica, ha spiegato che il suo assistito «ha cercato di chiarire» la sua posizione.
Il medico ha risposto a tutte le domande del gip, circa una decina. In alcuni casi ha risposto in modo circostanziato, in altri in modo più generico. L’avvocato ha riferito che Cazzaniga «appare provato» e s’è dichiarato «innocente» al punto che la stessa avvocata Mollica ne ha richiesto la scarcerazione per i domiciliari.
Intanto emergono altri stralci delle intercettazioni, da dove si conferma quanto anticipato dalla Prealpina all’inizio dell’inchiesta. E cioè che l’infermiera che aveva denunciato Cazzaniga e Taroni, dando il via alle indagini, fu essa stessa minacciata di morte dal viceprimario del Pronto soccorso dell’ospedale di Saronno. Il quale, stando ad altre risultanze intercettate e confermate in sede d’indagine, non solo avrebbe utilizzato assai di frequente, arrivando ad abusarne, la cocaina.
Ampi servizi sulla Prealpina di sabato 3 dicembre.
© Riproduzione Riservata