IN ROSA
Lunga vita agli ottimisti
È davvero lunga vita per gli ottimisti: le persone che si aspettano sempre il meglio in ogni circostanza hanno rischi di morte per ogni causa inferiori del 30 per cento rispetto a chi è più propenso a vedere nero.
Nel dettaglio: tra chi pensa positivo, i decessi per infezioni, tumori, malattie cardiovascolari e ictus risultano decisamente più bassi, in percentuali oscillanti tra il 50 e il 15 per cento a seconda delle patologie.
I dati emergono dalla vasta indagine di Harvard su 70mila infermiere, il famoso «Nurses health study», che ha seguito la salute delle volontarie per decenni sulla base di analisi fisiologiche e test psicologici.
Pubblicata sull’«American journal of epidemiology», l’indagine conferma il ruolo di un atteggiamento ottimista sulla longevità: uno dei risultati più intriganti è che tra le volontarie più positive sono state riscontrate meno infiammazioni e la più alta presenza di antiossidanti nel sangue.
Non si tratterebbe dunque solo di vivere in modo più sano in quanto ottimisti, ma del reale effetto biologico del buon umore sull’organismo. Poiché le tendenze all’ottimismo sono ereditarie solo in parte, tutti possiamo educarci a pensare positivo.
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