QUARTI GARA1
L’Uyba sciupa un’occasione
La Pomì s’impone al tie-break nella gara di andata: ora avrà due matchball in casa per accedere alle semifinali. Troppe farfalle in serata no
S’interrompe la magìa dell’Uyba, vince con merito la Pomì. Il 2-3 di gara-1 sbilancia la serie dei quarti di finale dalla parte di Casalmaggiore, che ora avrà un doppio match-ball casalingo, e arriva dopo cinque set lottati ma interpretati malissimo da Busto, cui sono mancati l’apporto delle singole (che era stato decisivo nelle vittorie con Monza e con la stessa Pomì) e una lettura della partita e delle situazioni.
Perdere in casa contro Casalmaggiore ci può stare? Certamente, ma cedere a una squadra che dopo Lloyd ha perso Sirressi in avvio di terzo set, ha schierato Fabris men che a mezzo servizio, fatto palleggiare costantemente la centrale Stevanovic per ovviare alle carenze di Peric e con Bosetti in forte difficoltà in attacco (21%, appena 8 a terra su 39 per Lucia), qualche dubbio deve far sorgere.
In un palazzetto con qualche vuoto di troppo, passato dai 4.000 gratuiti ai 1.800 paganti, resta da salvare il carattere della squadra che, dopo un primo set in cui si palesano la serata-no di Diouf che non s’accende e una ricezione una volta di più sofferente, si aggrappa a Martinez e ai tanti errori avversari per lottare nella seconda frazione e ricucire dal 19-23 salvando due set-ball grazie a Stufi che ferma Tirozzi (24 pari) e vincendo lo sprint con il muro di Signorile sulla capitana ospite anticamera del 28-26 firmato Martinez.
Non incanta ma non molla Busto che soffre, incredibilemente, nelle fasi in cui palleggia Stevanovic. Il vero merito è sbagliare pochissimo e i tre soli errori nel terzo set consentono alle farfalle di ricucire il 12-17 di metà frazione con l’ingresso positivo di Vasilantonaki. Con la greca è 21 pari e con tre attacchi consecutivi di Martinez è 2-1 Busto. Non esattamente meritato, tant’è che la Pomì ha vita facile, sin troppo agevole, nel quarto set a impattare la partita. Un set senza storia che mostra crepe evidenti nella costruzione del gioco di Busto che senza l’apporto qualitativo delle singole non sa dove poggiarsi. Caprara, più per necessità che per scelta, s’inventa qualcosa e alla distanza è ripagato del fatto che lascia in campo una fallosa Tirozzi (69 attacchi col 32%) affidandosi alla difesa, dove Lucia si porta dietro anche Gibertini. Mencarelli gioca le solite carte, ma stavolta non vince. Nel tie-break l’azzardo è Vasilantonaki subito per Fiorin, ma l’1-4 iniziale segna il parziale anche se c’è un guizzo sul 7-6. Diouf, però, non fa la differenza e alla seconda accelerazione ospite, con tre muri quasi in serie, il Pala s’ammutolisce.
C’è delusione e non potrebbe essere diversamente perché s’è persa davvero una grande occasione. Non tutto è perso, ovviamente, perché la Pomì è comunque vulnerabile. Ma ora avrà 12 giorni per recuperare le acciaccate e prepararsi a chiudere.
UNET YAMAMAY - POMÌ 2-3 (21-25, 28-26, 25-23, 17-25, 11-15)
BUSTO ARSIZIO: Signorile 1, Diouf 19, Berti 6, Stufi 6, Martinez 22, Fiorin 8, Spirito (L), Negretti, Moneta, Vasilantonaki 7. N.e. Witkowska (L2), Pisani, Cialfi. All. Mencarelli.
CASALMAGGIORE: Peric 1, Turlea 13, Gibbemeyer 17, Stevanovic 12, Bosetti 12, Tirozzi 25, Sirressi (L), Fabris 4, Guerra 3, Gibertini (L2). N.e. Bacchi, Garcia Zuleta, Lloyd. All. Caprara.
Arbitri: Gnani di Ferrara e Satanassi di Ravenna.
Note - Durata set 25’, 33’, 31’, 26, 17’. Totale gara 2 ore e 12’. Uyba: servizi vincenti 3, sbagliati 7, ricezione positiva 39%, perfetta 17%, attacco 29%, errori 20, muri 11. Pomì: servizi vincenti 6, sbagliati 10, ricezione positiva 69%, perfetta 40%, attacco 32%, errori 23, muri 15. Spettatori: 1.819.
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