LA CENSURA
Mai più frontalieri in “ostaggio”
Il Consiglio regionale bacchetta la Svizzera per la chiusura dei valichi dopo la rapina del 5 dicembre scorso
Un monito alla Svizzera. Questo il senso della mozione (primo firmatario il consigliere varesino Luca Marsico) votata all’unanimità dal Consiglio regionale oggi, martedì 10 gennaio.
Tirata d’orecchie in seguito alla chiusura delle dogane della Confederazione, il 5 dicembre scorso, per una tentata rapina nel Canton Ticino.
Provvedimento unilaterale che, per alcune ore, ha di fatto intrappolato i frontalieri italiani di ritorno dopo la giornata di lavoro, provocando loro una serie di disagi: gli svizzeri davano la caccia ai banditi.
Il testo della mozione contiene l’impegno per la Giunta regionale di farsi interprete con lo Stato italiano, affinché quest’ultimo, raccolte le istanze dei frontalieri in merito all’accaduto, chieda agli svizzeri motivazioni e giustificazioni di un atto di rilevante impatto sociale. «Attraverso l’approvazione di questo atto - afferma Marsico - il Consiglio regionale ha declinato un impegno preciso che va nell’assoluta tutela degli oltre 60mila frontalieri; è necessario infatti che non si ripetano azioni unilaterali da parte della Confederazione in violazione del trattato di Schengen oltre che lesive dei diritti dei lavoratori italiani».
Per Alessandro Alfieri, segretario regionale del Partito democratico «la votazione all’unanimità della mozione si aggiunge alle azioni già messe in campo dai parlamentari varesini del Pd e dal Consiglio provinciale di Varese. Il segnale è chiaro: serve la collaborazione istituzionale tra Italia e Svizzera e non cadere nelle provocazioni e strumentalizzazioni politiche. Mi auguro che questo sia un episodio isolato».
Articolo sulla Prealpina di mercoledì 11 gennaio.
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