CURE
Malattie croniche, il Piano del ministero
Se non s’interviene in tempo con la prevenzione, nel 2020 le malattie croniche rappresenteranno l’80 per cento di tutte le patologie, con un forte impatto a livello globale sulla salute della popolazione anziana e sulla spesa pubblica.
È il quadro emerso al workshop «Il paziente al centro», organizzato da Msd sulla gestione integrata della cronicità, nell’ambito del progetto >insiemeperilcuore. In Italia, nel settore delle malattie croniche, il diabete è già un’emergenza riguardando 3,6 milioni circa di persone, con l’aggravante che solo un paziente su tre riceve un adeguato e continuo controllo, con rischio di complicanze cardiovascolari, ai reni e alla vista.
Per il diabete, inoltre, permangono degli ostacoli nell'uso di farmaci innovativi più efficaci e sicuri, che al momento i medici di medicina generale non possono prescrivere. Vanno incontro a malattie croniche anche quei pazienti che soffrendo di sindromi coronariche acute rimangono ad elevato rischio cardiovascolare anche dopo aver superato un infarto o un ictus.
Ogni anno in Italia questi eventi sono più di 135mila e per 2/3 di coloro che sopravvivono occorrono controlli e delle cure continue, con frequenti ricoveri ospedalieri. Da un’indagine del ministero della Salute risulta che nel nostro Paese sono 2,6 milioni gli anziani che vivono una condizione di disabilità, per una o più malattie croniche. Tenuto conto di una situazione destinata a peggiorare per il continuo invecchiamento della popolazione, il settore del ministero che si occupa della Programmazione sanitaria ha messo a punto il Piano nazionale della cronocità per tutelare, anche in termini di assistenza domiciliare, i pazienti con malattie croniche. (g.c.s.)
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