APPELLI IN TV
Marilena, caso nazionale
Le indagini segnano il passo, la procura confida nelle segnalazioni
Dopo quaranta giorni le indagini segnano il passo, ma la scomparsa di Marilena Rosa Re diventa un caso mediatico che sta ottenendo risonanza a livello nazionale. Lunedì le colleghe della promoter avevano cercato di smuovere l’attenzione organizzando un’iniziativa al Carrefour di Limbiate, dove la 58enne residente a Castellanza era attesa domenica 30 luglio. Martedì l’iniziativa è stata replicata davanti all’Esselunga di Saronno, dove le promoter sono state intervistate dai giornalisti di Pomeriggio Cinque. Su autorizzazione della procura di Busto Arsizio, della scomparsa si sta interessando anche “Chi l’ha visto?”, che trasmetterà il suo appello nella puntata di mercoledì prossimo. Ma intanto del caso ha cominciato a occuparsi (tra gli altri) anche la trasmissione “Quarto grado”.
Il risultato è che la casa di Marilena e di Carlo Buzzi è praticamente sempre assediata da giornalisti che microfoni in pugno tentano ogni trucco per strappare una battuta al marito o ai vicini di casa. I vicini quello che sapevano lo hanno detto da un pezzo: Marilena è una persona tranquilla, l’ultima volta che qualcuno l’ha vista è stato la mattina della sua scomparsa, quando tra le 9.30 e le 10.30 era stata notata in giardino. Il marito invece si è chiuso nel silenzio: l’unico modo per evitare l’assedio è non rispondere al telefono e al citofono, continuando per quanto possibile la vita di sempre. D’altra parte in questa difficile fase delle indagini è stata la stessa procura a chiedere un po’ di riservatezza. Il pubblico ministero Rosaria Stagnaro, titolare dell’inchiesta, ha autorizzato l’appello su “Chi l’ha visto?” chiedendo però alla redazione di limitarsi ai dati essenziali: la speranza è che la pubblicità a livello nazionale serva per portare finalmente qualche segnalazione attendibile.
Marilena manca da casa da domenica 30 luglio: l’ultimo ad averla vista, la sera prima, è stato il marito, che poi era andato a passare la notte dalla madre malata. Alle 9.30 di domenica mattina Marilena era in casa; alle 10.30, quando era rientrato il marito, lei non c’era più. Doveva andare a lavorare nel centro commerciale di Limbiate, ma là non era mai arrivata. Uscendo di casa la donna ha portato con sé chiavi, documenti e telefono, che però da allora risulta spento.
Anche se allo stato resta valida anche l’ipotesi di un allontanamento volontario, la procura intende risolvere il mistero il prima possibile: l’indagine condotta dai carabinieri e dalla guardia di finanza non ha finora indicato alcuna pista in particolare, neanche i cani sono riusciti a fiutare tracce interessanti. In questa situazione, le colleghe continuano a ribadire i loro appello. «Marilena, siamo qua. Dai, fatti sentire!».
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