L’INDAGINE
Marilena, i Ris chiedono la proroga
Analisi sui resti trovati nell’orto degli orrori: elevatissima probabilità che siano della promoter ma servono approfondimenti
Sono arrivati in Procura di Repubblica a Busto Arsizio i risultati preliminari dei test del Dna e degli accertamenti dei carabinieri dei Ris di Parma e degli esperti forensi del Labanof, sui resti umani rinvenuti lo scorso 11 settembre nell’orto di Vito Clericò, il 65enne di Garbagnate Milanese, accusato di aver ucciso e decapitato Marilena Rosa Re, 58enne promoter di Castellanza, e di averla poi seppellita nel suo terreno a Garbagnate.
«Per le relazioni preliminari si tratta di Marilena Re con elevatissima probabilità» - ha dichiarato all’ANSA il procuratore della Repubblica di Busto Arsizio Gianluigi Fontana, che ha aggiunto «sia Labanof che Ris hanno però chiesto una proroga per conferme definitive».
Re, ex vicina di casa dell’indagato, secondo le indagini dei carabinieri coordinati dal Pm Rosaria Stagnaro, sarebbe stata uccisa per aver chiesto indietro a Clericò e a sua moglie del denaro che aveva dato loro in custodia e in prestito.
Il 65enne, in un primo momento reo confesso, ha poi cambiato più volte la sua versione dei fatti, fino a dichiarare di essere stato costretto a seppellire il corpo di Marilena dal presunto vero assassino. Il cranio della donna è stato poi rinvenuto qualche settimana più tardi, in un campo di Garbagnate Milanese.
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