IL DELITTO
Marilena, la verità nelle schede sim
Con le schede del telefono, in cassaforte, anche cinquemila euro in contanti. Forse per la fuga
La mattina del primo agosto i coniugi Vito Clericò e Alba De Rosa si procurarono un nuovo cellulare con una nuova sim, oltre a cinquemila euro in contanti poi conservati nella cassaforte della loro villetta di via Livorno a Garbagnate Milanese. Da quello che emerge, è probabile che l’uomo indagato per l’omicidio e l’occultamento del cadavere di Marilena Re volesse fuggire insieme alla moglie, indagata a piede libero per il sequestro della donna.
A una settimana dal ritrovamento nell’orto di Clericò del corpo decapitato della promoter 58enne, emergono altri dettagli sulle indagini. Gli inquirenti ritengono che Clericò abbia consapevolmente eliminato la propria scheda sim perché potesse provare l’ultimo contatto con la vittima. E proprio il traffico della scheda sim del telefono cellulare della coppia (pare che lo usassero insieme) è stata analizzata.
L’ultima telefonata prima che la scheda sim sparisca, Vito Clericò la fa il 30 luglio alle 7.18 verso il numero di casa di Marilena Re. Dopo quella chiamata, che aggancia la cella di Castellanza, la scheda associata a quel telefono non ha più alcun contatto. Fatti che smentiscono le dichiarazioni dell’uomo che aveva sempre dichiarato di essere stato chiamato dalla vittima verso le 7. Poi, sempre il 30 luglio, Clericò lascia il telefono in un mobile vicino alla televisione di casa, nel pomeriggio la moglie vede che “era sporco, c’era dell’unto” e “decide di pulirlo con un paio di forbicine”. Così De Rosa si accorge che sul display compare la scritta “inserire carta sim”. Non dice nulla al marito, ma chiede aiuto alla figlia della vittima – Eleonora Buzzi - quando in serata la coppia si reca a casa di Marilena Re, avendo appreso della sua scomparsa. Sembra che la mattina di quel 30 luglio, la schedina telefonica sparisca insieme a Marilena. Il primo agosto, in tarda mattinata, vengono riattivati a un centro Tim una vecchia sim (che Alba non usava da un anno) e un altrettanto vecchio telefono. Viene attivata anche una nuova utenza telefonica.
Sono fatti che fanno ipotizzare all’accusa che l’ex magazziniere avrebbe fatto sparire la sim del telefono che utilizzava con la moglie nel timore di essere smentito dagli accertamenti.
E il telefono di Marilena Re? Il giorno della scomparsa la figlia Eleonora manda a quel numero, alle 8.41, via Whatsapp, un messaggio, che è stato letto. L’ultima connessione risale alle 10.45.
Il mistero cresce. Intanto questa settimana i Ris di Parma analizzeranno le tracce di sangue rinvenute nel garage della villetta dei Clericò: Vito ha indicato quelle gocce attribuendole al pastore tedesco Boss. Se il sangue appartenesse invece alla vittima, la posizione di Alba De Rosa potrebbe aggravarsi: non poteva non sapere cosa stesse accadendo nella sua casa.
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