REGIONE
Maroni stacca i call center
Venduti i due centralini in Sicilia con 900 dipendenti. Il servizio passa all'esterno. Rovera, manager di Lombardia Informatica, assicura: "La qualità non ne risentirà"
I due call center creati in Sicilia per gestire il sistema delle prenotazioni mediche in Lombardia avevano suscitato perplessità e qualche malumore nella Lega. Al punto che, con l’insediamento di Roberto Maroni, la questione era diventata una priorità da affrontare. E il "mandato" è stato affidato al nuovo manager di Lombardia Informatica, Davide Rovera, la società - a capitale interamente regionale- sotto la cui ala rientrano servizi erogati in ambito sanitario e servizi di assistenza tecnica sulle entrate regionali. Ora, la svolta. I due call center, che occupano circa 900 dipendenti e sono dislocati a Paternò e Biancavilla, vengono ceduti. E con essi anche il centro a Milano, con 80 dipendenti, che è stato aperto in epoca più recente per supportare il servizio di front office. In sostanza, Lombardia Informatica, quindi la Regione, sta esternalizzando tramite gara pubblica il front office del contact center regionale, cui fanno capo, tra gli altri, i servizi di prenotazione per visite e interventi nelle strutture sanitarie, pubbliche, lombarde. L’operazione, salutata con grande soddisfazione dai vertici del Pirellone e dal presidente di Lombardia Informatica, è praticamente conclusa. Il servizio, con annessi e connessi, quindi l’assorbimento di tutto il personale in Sicilia, passa a una società di Trento, che già svolge funzioni analoghe (front office per la sanità). Il trasferimento è avvenuto in due fasi: è stata creata una società di scopo, Lombardia Contact, in cui è confluito il "ramo" call center di Lombardia Informatica, che poi è stata messa all’asta. La gara, cui hanno partecipato quattro società, è stata aggiudicata per 12 milioni e mezzo, con una plusvalenza di circa dieci milioni e mezzo di euro. Soldi che incamera la Regione. A sua volta, la società cui viene esternalizzato il sistema delle prenotazioni telefoniche ottiene un contratto garantito di sei anni, da un massimo di 22 milioni a un minimo di 13 milioni di euro l’anno, in base al volume delle chiamate gestite. Conveniente per la Regione? Pare di sì: il prezzo dell’esternalizzazione del front office corrisponderebbe a quanto già spendeva la Regione, ma ora non ha più a carico le due sedi siciliane e il relativo personale, ed inoltre ha monetizzato la plusvalenza della cessione. Resta un dubbio: non c’è il rischio che si abbassi la qualità del servizio? Il manager Rovera, varesino, assicura di no: innovazione, soprattutto sul fronte Internet, e standard di livello dell’attività, sono nel programma di Lombardia Contact e chi l’ha presa deve, dovrebbe, rispettarlo. "Siamo molto soddisfatti dell’avvenuta operazione che ha visto l’aggiudicazione provvisoria dell’asta pubblica per la cessione di Lombardia Contact da parte di una società di Trento, Gpi S.p.a., società di grande competenza e preparazione che si affaccia per la prima volta sul mercato lombardo e che si propone di mantenere, come da noi richiesto, alti standard di servizio e di impegnarsi concretamente in innovazione e ampliamento delle prestazioni. Voglio inoltre evidenziare la plusvalenza ottenuta dall’operazione pari a ben 10.514.113 Euro, nuovo ossigeno per la Regione".
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