SUPERSFIDA
Marotta-Gandini, il derby degli a.d.
Due varesini rivali in Juve-Roma, per strade diverse dalla città giardino alla dirigenza dei due club di vertice della nostra serie A
La nostalgia è una sorta di patologia che sovente affligge gli appassionati di sport. Tanto più a Varese, dove nel basket, nell’hockey su ghiaccio e ovviamente nel calcio, si sono vissuti momenti magici, se non addirittura epici.
I tempi sono cambiati ma l’orgoglio territoriale resta. Anche quando in campo ci sono interessi ben più importanti. Così, sabato 17, a Torino si vivrà una prima assoluta, una sfida senza precedenti, un duello in tribuna al sapor di “guerra fredda”. Perché nel big-match tra Juventus e Roma (rispettivamente capolista e prima inseguitrice con 4 punti di distacco nella classifica della serie A) a confrontarsi saranno anche due dirigenti dalle differenti carriere ma dall’identica matrice: Beppe Marotta e Umberto Gandini, entrambi nati e cresciuti a Varese, entrambi ancora legatissimi alla propria città, “giocheranno” l’inedito derby degli amministratori delegati. E sicuramente, conoscendosi e stimandosi da tempo, avranno modo di scherzarci su.
Non era mai accaduto prima che due dirigenti originari della “città giardino” si sfidassero al massimo livello del calcio nazionale. Al timone di due top club che, al di là della storica rivalità, si contenderanno punti pesantissimi per la stagione in corso.
Marotta e Gandini sono arrivati al vertice attraverso percorsi diversissimi. Beppe, 59 anni, ha vissuto una lunga trafila in continua crescita. Dopo aver appreso tanto al Varese, di cui è stato anche presidente, crescendo al fianco dell’avvocato Mario Colantuoni, ha progressivamente spiccato il volo: Monza, Como, Ravenna, Venezia, Atalanta e Sampdoria le tappe prima dell’approdo, nel 2010, alla società bianconera come direttore generale e amministratore delegato. Vincendo tantissimo e mettendo a segno straordinarie operazioni di mercato (su tutte la cessione di Paul Pogba al Manchester United per 105 milioni di euro e l’acquisto di Gonzalo Higuain dal Napoli per 90 milioni).
Umberto, 56 anni, è stato campione d’Italia con i Mastini dell’hockey nel 1987, bissando il titolo tricolore da dirigente nel 1989. Poi ha accresciuto la sua professionalità nel campo della Tv, lavorando nel gruppo Fininvest e specializzandosi nell’acquisizione dei diritti degli eventi sportivi. Nel 1993 l’ingresso nel Milan al fianco di Berlusconi e Galliani: vi rimane per 23 anni, vincendo tutto come direttore organizzativo ed esecutivo, facendosi apprezzare in campo internazionale da vicepresidente dell’European Club Association. Poi, la scorsa estate, il salto nella Capitale, come a.d. del club giallorosso.
Marotta - che peccato! - dribbla la vigilia dell’insolito derby degli amministratori delegati, evitando ogni commento (probabilmente in virtù della recente polemica con il d.g. giallorosso Baldissoni sulla squalifica di Strootman). Gandini, invece, accoglie con favore l’invito: «Il derby varesino? Onestamente non ci avevo pensato - confessa l’a.d. della Roma -. Ma è una cosa bella a particolare: siamo entrambi nel calcio da tantissimi anni, ci siamo incrociati varie volte, anche se avendo ruoli diversi. Lui ha fatto la gavetta nel calcio, io ci sono arrivato dalla Tv crescendo poi alla scuola di Galliani con un chiaro imprinting. Adesso con Beppe siamo colleghi, ci sentiamo spesso, ci siamo visti all’ultima assemblea di Lega. È una persona gradevolissima e, come me, è molto legato a Varese. È un professionista stimatissimo e so che la stima è reciproca».
A unire i due dirigenti c’è anche una tematica comune ai due club: il riferimento è ovviamente allo stadio di proprietà, che per la Juve è una realtà e che per la Roma è una priorità. «Il loro esempio - dice Gandini - è trainante. Seguiamo con attenzione il modo in cui stanno cambiando i loro ricavi, senza scordare l’aspetto sportivo: non so da quanto non perdano nel loro impianto. Si dice infatti che lo Stadium per i bianconeri equivalga ad almeno 10 punti in più in campionato. Ci auguriamo di poterli emulare presto».
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