LA VERTENZA
Mascioni, 118 a rischio
Nessun accordo all’Univa: resta il tavolo regionale, poi i licenziamenti con l’organico ridotto da 280 a 162 lavoratori
Qualcuno già parla di una Valle di lacrime per il futuro economico dell’area intorno a Cuvio. Forse il paragone non è esagerato rispetto a quanto si prospetta, nei prossimi mesi, per i dipendenti della Mascioni Spa.
Ora sono 280 ma è molto probabile che tra circa un mese saranno 118 in meno. Il numero è quello degli esuberi annunciati prima dell’estate dagli spagnoli del fondo Phi e per i quali è già stata aperta una procedura di mobilità.
Due mesi di trattativa, tutta in salita, non sono bastati per arrivare a un accordo con le organizzazioni sindacali che potesse scongiurare i licenziamenti.
La mattina di martedì 6 settembre è avvenuto l’ultimo tentativo, nella sede dell’Unione Industriali della provincia di Varese.
Top management e rappresentanti dei lavoratori si sono ritrovati ancora una volta faccia a faccia, ma nessun verbale di intesa è stato firmato. Le posizioni restano ancora troppo distanti.
Sarà a questo punto il livello regionale a cercare una mediazione. In caso negativo, scatteranno i licenziamenti.
Articolo completo sulla Prealpina di mercoledì 7 settembre.
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