LA CRISI
Mascioni: il giorno della verità
Trattativa a oltranza fino a notte fonda. Oggi l’assemblea dei lavoratori si esprimerà sul documento finale
Una trattativa infinita. Non c’è altro modo per definire il confronto tra i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil, le Rsu e la nuova proprietà di Mascioni per garantire un futuro alla storica azienda tessile, ora di proprietà del fondo Phi. Lunedì 26 le parti si sono incontrate di nuovo per discutere dei 118 esuberi annunciati dal top management e per i quali è già stata aperta una procedura di mobilità. Sul tavolo la nuova proposta messa nero su bianco dai sindacati la scorsa settimana e accolta con qualche apertura di dialogo da Phi: un ammortizzatore sociale per il 2017, un calo del numero degli esuberi, uscite volontarie a fronte di un incentivo adeguato.
Non è bastato un intero pomeriggio per arrivare alla stesura di un documento definitivo. La discussione è andata avanti a oltranza, nella speranza di poter presentare, martedì ai lavoratori in assemblea, una ipotesi di accordo da approvare o bocciare.
Una sorta di ultimissima spiaggia, visto che mercoledì 28 ci sarà un nuovo incontro all’Agenzia regionale per il lavoro dove le parti dovranno dichiarare in via definitiva se l’intesa c’è o non c’è.
Una giornata senza fine per Ernesto Raffaele(Cgil), Antonio Parisi(Uil) e Pietro Apadula(Uil) che, alla vigilia del confronto, dimostravano un cauto ottimismo.
La sensazione, infatti, è che si riesca ad arrivare a una intesa. In giornata, dunque, ci sarà il verdetto. I primi a conoscerlo saranno i dipendenti riuniti in assemblea. Saranno loro, in qualche maniera, a decidere del loro futuro. Il bivio è chiaro: o mercoledì a Milano si procederà con una firma, oppure, con grande probabilità, sarà sciopero.
© Riproduzione Riservata