Governo
Mattarella apre consultazioni, prima verifica su fiducia a Renzi
Lunedì la decisione. 23 delegazioni Parlamento al Colle dopo presidenti Camere e Napolitano
Roma, 8 dic. (askanews) - Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha concluso la prima serata di consultazioni al Quirinale per la formazione di un nuovo governo dopo le dimissioni da presidente del Consiglio di Matteo Renzi a seguito della sconfitta domenica scorsa nel referendum sulla sua riforma della Costituzione. Al Colle hanno inaugurato le prime consultazioni della presidenza Mattarella i presidenti delle Camere Pietro Grasso e Laura Boldrini e il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano. Tutti e tre hanno lasciato il salone alla Vetrata del Quirinale senza dichiarazioni.
Le porte dello studio di Mattarella torneranno ad apririsi domani alle 10 per consultazioni a ritmo serrato in due giorni, venerdì e sabato, di ben 23 delegazioni parlamentari. Il capo dello Stato vuole ascoltare di persona le voci di tutte le rappresentanze presenti alla Camera e al Senato e verificarne direttamente richieste e disponibilità. A ritmo serrato saranno ascoltati da Mattarella tutte le voci: da mono-gruppi fino al Pd. Il clou si raggiungerà sabato quando al Colle saliranno Matteo Salvini alla testa della delegazione della Lega, Silvio Berlusconi con Renato Brunetta e Paolo Romani per Fi, i capigruppo di Camera e Senato dei Cinque Stelle e, dulcis in fundo, la delegazione Pd composta dal presidente Matteo Orfini, il vicesegretario Lorenzo Guerini, dai capigruppi Ettore Rosato e Luigi Zanda. Delegazione che ben rappresenta la variegata galassia in fermento della maggioranza dem fatta di renziani, franceschiniani, giovani turchi. Mentre esclude invece la minoranza bersaniana.
Non ci sarà invece il segretario dem-premier dimissionario Matteo Renzi che pure domani tornerà a Roma a palazzo Chigi, dopo una giornata in famiglia di festa fra Pontassieve e Rignano dove con signora Agnese, figli e babbo Tiziano ha festeggiato gli 86 anni della nonna.
Domenica sarà la giornata della riflessione di Mattarella sul contenuto della prima tornata di consultazioni. Per una decisione che al Colle considerano probabile nella giornata di lunedì: "entro martedì" è la formula. Tutte le strade sono apertissime e percorribili: reincarico a Renzi - che è tutt'ora pienamente in carica per l'amministrazione corrente avendo Mattarella per ora respinto le dimissioni, riservandosi la decisione finale- mandato esplorativo, mandato pieno per un governo isituzionale sostenuto anche da forze oggi all'opposizione di Renzi, mandato pieno per un governo di responsabilità per la riforma elettorale sostenuto dalla stessa maggioranza di Renzi ma con un altro premier.
Il presidente del Senato Pietro Grasso per la formula istituzionale e i ministri Pier Carlo Padoan, Paolo Gentiloni e Graziano Delrio sono i mome in pole come alternative a Renzi.
Anche se la maggioranza mai mancata a Renzi in Parlamento e confermata solo pochi minuti prima delle sue dimissioni dal
Senato sulla manovra sono un fatto imporescindibile per
Mattarella da cui è inevitabile che faccia partire la sua prima
esperienza di arbitro chiamato in campo a risolvere la prima
crisi di governo del suo settennato
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