L’EVENTO
Maxophone, il gran ritorno
Lo storico gruppo prog torna con un disco nuovo di zecca a oltre 40 anni dal debutto. Venerdì 21 a Saronno il primo live di “La fabbrica delle nuvole”
Maxophone, la magia è immutata, anche a oltre quarant’anni dal debutto e con una formazione largamente “rivista”: quelli che, a metà degli anni settanta, erano stati salutati come uno dei più interessanti fenomeni del rock “made in Italy”, un progressive caratterizzato dall’altissima tecnica dei singoli componenti e da impasti sonori di grandissima qualità, dopo lo scioglimento datato 1977 hanno completato poche settimane fa il cerchio di un ritorno avvenuto "per gradi" quasi un decennio orsono, prima con concerti, poi con tour internazionali di successo, come quell'esibizione a Tokyo del 2013 testimoniata dal bellissimo "Live in Tokyo" del 2014, ora, appunto, con il nuovo "La fabbrica delle nuvole", molto più di una qualsiasi operazione nostalgia messa in campo da tanti "dinosauri" della musica pop.
Ai due membri storici Sergio Lattuada (tastiere, voci) e Alberto Ravasini (voce, tastiere, chitarre) i Maxophone 2.0 hanno aggiunto Marco Tomasini (chitarra, voci), Carlo Monti (batteria, percussioni, violino) e Marco Croci (basso, voci), formazione che ha dato vita a "La fabbrica delle nuvole", album che vanta un importantissimo contributo "postumo", quello del grande poeta bolognese Roberto Roversi (autore, fra l'altro, dei testi degli album anni settanta di Lucio Dalla) il quale, prima della sua morte avvenuta nel 2012, ha regalato a Ravasini e compagni dei componimenti pensati come le liriche del futuro album. Un album dove il progressive degli esordi si stempera in qualcosa di più legato con l'attualità, momenti di pop-rock di gran classe che si fonde in modo organico con il lirismo e la potenza dei testi. Alla sua uscita il lavoro (Ams-records) è stato salutato da commenti molto positivi dalla stampa internazionale, che lo ha subito votato come una delle migliori proposte del 2017 in campo prog.
"Non è facile rimettersi in gioco - dicono Lattuada e Ravasini - scrivere cose nuove mantenendo il rispetto per quello che si è realizzato in passato e al tempo stesso tenere conto di tutta l’evoluzione che la musica ha compiuto in questi 40 anni. Certo avremmo potuto continuare a riproporre con vestiti e suoni più attuali il nostro vecchio repertorio, ma non sarebbe stata una scelta in linea con la nostra filosofia. La prima cosa che ci dicemmo quando ci rincontrammo fu che se avessimo ricostituito la band sarebbe stato per sviluppare progetti nuovi e non per ridare vita a un passato che non c’è più. Dopo qualche anno di prove e ricerche oggi, con l’uscita di “La fabbrica delle nuvole”, possiamo dire di aver trovato finalmente una formazione ricca, diversificata e allo stesso tempo equilibrata per tornare a fare musica in armonia e con passione: la musica dei Maxophone".
La naturale conclusione di questo ciclo sarà il debutto "live" del nuovo lavoro, di cui finora i Maxophone avevano dato solo alcuni assaggi in show degli ultimi anni: l'appuntamento è in una sala prestigiosa come il teatro Giuditta Pasta di Saronno, per la serata di venerdì 21 (ore 21.15, biglietti disponibili al link). Accanto ad alcuni brani dallo storico album del 1975, sul palco di via Primo Maggio i Maxophone presenteranno per la prima volta "La fabbrica delle nuvole". Occasione da non perdere, non solo per attempati amanti di rock "d'antàn", ma anche per chiunque ami la "bella musica", indipendentemente dalle etichette.
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