A MILANO
«Memories can’t wait»
Sulla memoria e sul tempo, queste le coordinate entro le quali Fabrizio Parachini e Carlo Buzzi hanno elaborato la loro visione artistica in «Memories can’t wait», doppia personale in corso la Theca Gallery di Milano, a cura di Stefano Roberto Mazzatorta.
Provengono da due importanti affissioni i manifesti e gli strappi di Carlo Buzzi, avvenute a Milano agli inizi degli anni ’90. Tra queste c’è «Incappucciato» (200 fogli 140x100 cm.), dove l’artista appare a dorso nudo con il viso coperto da un cappuccio nero, quale atto di insofferenza e negazione a rendere impossibile l’imprimersi nella memoria collettiva, la parte più identificabile del proprio corpo, e allo stesso tempo pretendere che un artista sia valutato per le sue opere e non per la sua fisionomia.
Accanto a un trittico nero, di piccole dimensioni, Fabrizio Parachini (vive e lavora a Varallo Pombia) presenta un nuovo lavoro «Codice ovvio n. 2», composto da 5 tavole dove immagini appartenenti alla quotidianità come quadranti di orologi, luoghi pubblici, figure umane, sono sospese visivamente e temporalmente da spazi neri, come un calare di palpebre il cui duplice scopo è negare o preservarsi il tempo per fissare i ricordi. Nel susseguirsi delle tavole si assiste all’estrema parcellizzazione delle forme, tale da formare un codice a barre, un attimo prima dell’esplosione finale.
Fabrizio Parachini, Carlo Buzzi, «Memories can’t wait» - Milano, Theca Gallery, via Tadino 22, inaugurazione giovedì 31 marzo alle ore 19, fino al 30 aprile da martedì a venerdì ore 14-20, sabato 14-19.
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