IL CASO
«Mendicanti, ora basta»
L’assessore Max Rogora: «Stroncheremo l’invasione, ormai si sono spartiti la città»
Quando intona il suo grido di battaglia - «basta mendicanti» - Max Rogora ripete ciò che dice da anni. Ma adesso sa di avere una responsabilità più grande: «So bene che oggi non posso solo parlare ma devo anche agire, visto che l’assessore alla sicurezza sono io», spiega. «E stavolta davvero ho intenzione di dirottare tutte le forze possibili, chiedendo ai miei straordinari vigili uno sforzo in più per cacciare questa gente che tormenta i cittadini».
Insomma, Rogora si lancia a capofitto nella sfida preannunciata da tempo: «Non voglio più vedere i posteggi del centro presidiati da stranieri che pretendono la monetina, uomini che chiedono soldi fuori da messa, gli zingari al cimitero, i carrellisti dei supermercati, i venditori e questuanti dell’ospedale, l’uomo che suona la fisarmonica sotto i portici, ma neanche quei ragazzi che compaiono a nome di associazioni d’ogni genere e cercano di vendere cose inutili, strappando la fiducia e il denaro alla gente».
Da capo della polizia locale («che ha già mille impegni, ma al comandante chiederò di concentrare gli sforzi in questa direzione») oggi ha in mano il pallino del gioco, ma sa anche che la sfida non è facile. «Il punto - continua Rogora - è che soprattutto in queste settimane mi stanno fermando e scrivendo decine di persone che si lamentano di questa situazione. Sono stufi loro e sono stufo io. Perché la cosa ancor più vergognosa è che ormai la questua viene gestita in maniera capillare, con squadre organizzatissima che difendono una zona. Proprio così: la chiamano “la mia zona”. come se avessero l’autorizzazione per spillare soldi. Vi posso assicurare che questa gente, sfruttando l’ingenuità delle persone, riesce a mettere assieme anche cento euro al giorno. Quindi la decisione ormai è questa: devono sparire».
Come intenda farlo, è presto detto: «Studierò tutte le possibilità normative, per andare oltre il limite per cui mendicare non è un reato. Se una persona infastidisce i cittadini, non può restare a Busto. Bisogna mettere a questa gente una pressione spropositata addosso, rovinare loro gli affari, far capire che noi certe cose non le tolleriamo affatto».
Servizio completo sulla Prealpina di martedì 8 novembre
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