MONZA
Meraviglioso Robert Doisneau
La meraviglia del «Bacio davanti all’Hotel de Ville» ha fatto sognare il mondo per oltre sessant’anni. Ma «Le basier de l’Hotel de Ville» è diventato anche simbolo della forza di Parigi dopo gli attentati del 13 novembre. All’Arengario di Monza si possono ammirare questo e tanti altri scatti - da un autoritratto a «La diagonale dei gradini» - di Robert Doisneau, uno dei primi fotogiornalisti del mondo, nella mostra intitolata «Le merveilleux quotidien». Si tratta di una selezione di ottanta fotografie originali che ripercorrono i primi quarantaquattro anni della carriera del maestro francese, dalla sua prima fotografia scattata nel 1929, a soli 17 anni, fino alla sua opera del 1973, periodo storico in cui i protagonisti delle immagini diventano soggetti e luoghi a lui molto cari, come quelli delle banlieue parigine. Gli scatti di Doisneau sono dominati da una forte carica emotiva, da un atteggiamento di tenero e benevolo divertimento nei confronti della sua epoca. «Quello che io cercavo di mostrare era un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo di ricevere. Le mie foto erano come una prova che questo mondo può esistere», affermò Doisneau in una delle sue più celebri dichiarazioni. A Monza si possono ammirare oltre cinquanta scatti stampati direttamente dall’autore ed esposti per la prima volta in Italia insieme a un percorso cronologico pensato per far scoprire non solo l’opera del maestro, ma anche l’uomo Doisneau. Per tutta la durata della mostra è inoltre in programma una serie di incontri ed eventi gratuiti a cura di Piero Pozzi, fotografo e docente di fotografia al Politecnico di Milano. (v.d.)
Robert Doisneau «Le merveilleux quotidien» - All’Arengario di Monza, in piazza Roma, sino al 3 luglio, orari: martedì, mercoledì e venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19, giovedì sino alle 22.30, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 20, ingresso 9/7 euro, info 02.36638600, www.arengariomonzafoto.com.
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