IL RILANCIO
Meridiana, in pista 25 nuovi aerei
Prime indiscrezioni del piano industriale: pareggio nel 2018, utile dall’anno successivo
Venticinque aerei in flotta entro i prossimi cinque anni e il pareggio di bilancio entro il 2018. Sono questi soltanto i due più interessanti tra i tantissimi numeri contenuti nel Piano industriale della nuova Meridiana depositato alla Camera di commercio di Milano. Sono i media sardi a svelarne il contenuto, lasciando intravedere un lustro di grossi investimenti da parte di Qatar Airways che soltanto due settimane fa ha ottenuto l’ok da Bruxelles per l’acquisizione del 49 per cento delle quote azionarie. Socio di maggioranza resta il fondo interamente riconducibile all’Aga Khan, il principe ismaelita che ha fatto grande Alisarda per poi trasformarla in Meridiana, fonderla a Eurofly (diventando Meridiana fly) e infine inserirla in un unico soggetto con Air Italy, l’attuale Gruppo Meridiana appunto. Ora, dopo anni di crisi e una vertenza ministeriale che si è chiusa dopo sfibranti battaglie sindacali con un accordo basato su un taglio degli stipendi di circa il 20 per cento e 396 esuberi (di cui 150 circa basati a Malpensa), è arrivato il momento del rilancio.
Nel 2021 Meridiana avrà 25 nuovi aerei. Saranno 7 Boeing 767-300 per il lungo raggio e 18 Boeing 737-800 narrow body, con unico corridoio dunque, per il corto e medio raggio. A ottobre verranno dismessi gli attuali cinque Md80 di Meridiana, proprio come quello risalente agli Anni Ottanta che ha smesso di volare lo scorso dicembre e che ora si trova parcheggiato sul piazzale di Malpensa in attesa di essere trasferito a Volandia e diventare un pezzo museale. Dopo decenni di onorato servizio, per i bimotori della McDonnell Douglas è ormai quello il destino.
Il piano prevede l’ingresso in flotta di 19 aeromobili già quest’anno, per poi diventare 20 nel 2018 e 24 nel 2019. Di pari passo dovrebbero cominciare a tornare in ordine i conti della compagnia. La nuova Meridiana, quella nata dall’alleanza tra l’Aga Khan e i petrodollari di Doha, conta di chiudere il 2017 con ancora 32 milioni di euro di perdite, ma di riuscire già a invertire la rotta dal prossimo anno. Il ritorno all’utile è previsto nel 2018 con 10,6 milioni di euro, destinati a crescere fino a 31 del 2019 e a 37 del 2020. In aumento anche i ricavi netti che passeranno dai 423 milioni di quest’anno fino ai 716 del 2021.
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