IL CASO
Messa interrotta al grido di “Allah akbar”
Marocchino di 33 anni entra in chiesa seminudo e terrorizza i fedeli. Alla fine è stato immobilizzato e portato in ospedale: in mezzo un tuffo nel Lura ghiacciato con ferita alla testa
Al grido “Allah akbar“, Allah è il più grande, si è presentato come una furia in chiesa per due volte nel giro di pochi minuti: il sagrato di piazza Libertà si è riempito di pattuglie di carabinieri e polizia locale, finché l’uomo è stato immobilizzato e ricoverato in ospedale.
E’ accaduto durante la messa di metà mattina officiata dal prevosto, monsignor Armando Cattaneo, in San Pietro e Paolo. Poco dopo le 10.30 lo straniero, un 33enne marocchino residente a Uboldo, si è presentato sbraitando. «Gridava Allah akbar, ci siamo spaventati dopo i tanti atti terroristici degli ultimi mesi in giro per il mondo. Poi qualcuno si è fatto coraggio e si è avvicinato: non era armato ed è stato fatto uscire» riferisce un fedele presente in chiesa. La messa è ripresa. Ma una volta fuori, l’extracomunitario ha raggiunto il ponte di via Roma e si è gettato nel torrente Lura. Dove c’era solo un filo d’acqua e molto ghiaccio: ha fatto un volo di un paio di metri e ha sbattuto con la testa procurandosi un’ampia ferita alla fronte. Pieno di sangue, è tornato in chiesa, raggiungendo l’altare e iniziando a spogliarsi.
È rimasto a torso nudo quando in chiesa sono entrate le forze dell’ordine che lo hanno preso in consegna e fatto salire su una ambulanza della Croce azzurra di Rovellasca, nel frattempo fatta arrivare sul posto, che lo ha trasportato al pronto soccorso di piazza Borella. L’uomo se l’è cavata con qualche punto di sutura ed ora la sua posizione è all’esame degli investigatori: per lui si annunciano strascichi giudiziari per il tanto allarme suscitato.
Servizio completo sulla Prealpina di venerdì 20 gennaio
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