GUARDIA DI FINANZA
Mi manda Bocelli: ma è una truffa
Sette persone arrestate e beni sequestrati per 18 milioni di euro al termine di un’inchiesta che ha smascherato una internazionale di truffatori che per “spennare” le vittime utilizzava i vip dello spettacolo a loro insaputa
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Varese hanno eseguito all’alba di martedì 17 gennaio sette ordinanze di custodia cautelare (cinque in carcere e due ai domiciliari) emesse dal gip del Tribunale di Busto Arsizio e decreti di sequestro per oltre 18 milioni di euro tra immobili, terreni, quote societarie, autovetture e conti correnti. Le accuse sono associazione per delinquere internazionale finalizzata alla truffa, al riciclaggio e all’abusivismo bancario e finanziario.
Sono in corso perquisizioni in Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Abruzzo, Lazio e Campania e in Svizzera in collaborazione le Autorità Elvetiche.
Gli esiti investigativi hanno portato alla luce un sodalizio criminale, concepito e strutturato da Domenico Giannini (cittadino italiano emigrato a Lugano, già residente nel varesotto) e Fabio La Rosa (broker finanziario e impresario residente a Santo Domingo, con doppia cittadinanza americana e italiana), i quali, attraverso una vasta rete di collaboratori, hanno indotto oltre 200 privati risparmiatori ed investitori ad impegnare cospicue somme di denaro (circa 20 milioni di euro), in un “progetto” immobiliare denominato Puerto Azul, teso alla presunta realizzazione di un complesso turistico alberghiero extra lusso “8 stelle”. Il lussuosissimo resort, in un primo momento, sarebbe dovuto sorgere nella Repubblica Dominicana, poi nell’atollo Blue Hole, al largo delle coste del Belize, ma in entrambi i casi la società responsabile del progetto non vantava la proprietà delle due aree, assolutamente inedificabili poiché soggette a rigorosa tutela ambientale.
Sono state coinvolte a loro insaputa star del cinema e della musica, tra cui Andrea Bocelli e John Travolta, nell’attività delle sette persone arrestate dalla Guardia di Finanza di Varese a seguito di un’indagine coordinata dalla Procura di Busto Arsizio che ha sgominato un’organizzazione criminale internazionale con basi in Italia, Lussemburgo, Svizzera, Caraibi e Londra e dedita a vari reati tra cui truffa aggravata e raccolta abusiva del risparmio. Il castello truffaldino si è avvalso di roboanti eventi propagandistici e del coinvolgimento, per il tramite del noto manager Oscar Generale di star hollywoodiane ed artisti internazionali, la cui immagine è stata strumentalizzata a loro insaputa – addirittura facendoli assurgere a rango di ambasciatori del progetto e soci della holding - con l’evidente fine di conferire un crisma di serietà al progetto. Le citate star, oltre a risultare del tutto estranee al fantomatico progetto, hanno fornito, come nel caso del tenore pisano, un rilevante contributo alle indagini.
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