IL CASO
«Mi pento di aver aiutato la giunta»
Il sette volte sindaco e senatore Gian Pietro Rossi: manca un progetto complessivo, i costi del jazz solo l’ultimo errore
«Deluso da questa giunta». Anzi di più. Gian Pietro Rossi, sette volte sindaco e senatore, nonché fondatore degli Indipendenti di Centro che a maggio sostennero Emanuele Antonelli, oggi si dice «pentito di aver sostenuto il centrodestra, dando quel pacchetto di voti che ha consentito la vittoria al primo turno».
E, se la spesa degli Eventi in Jazz è la goccia che fa traboccare il vaso («mai avrei usato 46mila euro in concerti in questo momento storico, in cui la città ha bisogno d’altro, pur comprendendo l’importanza della cultura»), il vero problema è diverso: «Al di là delle belle immagini che mi allietano la vista ogni giorno sul giornale, non vedo programmi o proclami su un lavoro di fondo per la nostra Busto. Sarà che l’età mi rende miope, però...».
Però l’ottantanovenne decano della politica non ha intenzione di frenarsi: «A noi Indipendenti, durante gli incontri di coalizione, fu detto apertamente di preparare un piccolo programma su un sistema di valorizzazione delle periferie e su un nuovo concetto di sviluppo dei servizi sociali. Abbiamo svolto il compito e il programma è stato approvato dalla riunione plenaria». Ebbene, «la novità che pensavamo di introdurre nello Statuto del Comune, per valorizzare le periferie, consisteva nell’incominciare a mettere in risalto che due rioni, Borsano e Sacconago, dovevano recuperare la storia e la nobiltà di ex comuni autonomi che, nel corso degli anni, sono andate via via sbiadendosi. Pensavamo a una sorta di municipi, ed era una sfida culturale e sociale».
Sull’altro punto, invece, i centristi avevano sviluppato altro: «Si proponeva l’istituzione dell’assessorato alla Solidarietà in sostituzione di quello ai Servizi Sociali, al fine di coniugare con l’ospedale la massima attenzione socio-sanitaria con riprogettazione del sistema di tutela della popolazione più fragile, data anche la ristrettezza economica ben nota. Si scriveva pure della possibile istituzione del custode sociale e l’attivazione della casa della salute, nonché di centri diurni per attività di socializzazione dei pensionati. E che dire poi dell’auspicata sinergia con enti privati e associazioni di volontariato per attivare misure di contrasto della povertà e di sostegno al reddito?». Queste e altre idee, «per aiutare chi aiuta», da aggiungere al «coordinamento delle forze dell’ordine per la sicurezza di un’intera comunità», così come alle soluzioni su Accam magari – punzecchia Rossi - utilizzando i famosi 46mila euro per premiare la differenziata».
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