IL CASO
Migrante espulso, protestano i suoi amici
Manifestazione davanti alla Polizia locale. «Chiediamo che resti con noi al centro di accoglienza»
Una ventina di migranti, ospitati nel centro di accoglienza Barbara Melzi, nelle strutture di proprietà delle Canossiane, si è presentato davanti al comando della Polizia locale di piazza Mazzini per chiedere alcuni chiarimenti e, in un certo senso, per chiedere aiuto. Non è stata la classica protesta - come era già avvenuto mesi fa quando i richiedenti asilo avevano inscenato una manifestazione sul piazzale del municipio per chiedere che fossero accelerate le pratiche per i documenti di identità - ma una denuncia e una richiesta di aiuto per uno di loro. Si tratta di un ragazzo di origine nigeriana che è stato colpito di un decreto di espulsione dal centro stesso. «Noi vogliamo che resti con noi - ha detto uno dei ragazzi ospitati in via Melzi - Siamo preoccupati perché se lascia quel centro non ha una casa e non sa dove andare».
Insieme con il ragazzo che ha rilasciato questa dichiarazione c’erano altri giovani che hanno espresso la loro preoccupazione. Il gruppo, una ventina di persone, si è presentato al comando della Polizia locale per spiegare la situazione. Pare che tutti sia nato da uno scherzo fra ragazzi avvenuto nei giorni scorsi durante l’ora di pranzo. Qualcuno avrebbe versato dell’acqua che sarebbe finita anche sul riso che doveva essere consumato.
Il ragazzo avrebbe reagito e ne sarebbe nata un’accesa discussione. Il responsabile incaricato di seguire i richiedenti asilo ha conseguentemente segnalato il caso e quindi è stato emesso, dalla Prefettura, il provvedimento che impone al ragazzo di lasciare il centro. Uno dei giovani coinvolti nella discussione sarebbe stato raggiunto da un richiamo. Ma i compagni del giovane che deve lasciare via Melzi hanno manifestato la loro solidarietà.
La situazione è stata gestita con calma e buon senso alla presenza delle forze dell’ordine, a cominciare dai carabinieri della Tenenza che hanno vigilato affinché tutto si svolgesse pacificamente. E così è stato. Dopo circa un quarto d’ora i richiedenti asilo soni tornati in via Melzi.
«Io penso - ha dichiarato il sindaco Laura Cavalotti - che debba essere lo Stato a farsi carico di queste persone e a legiferare in proposito. I Comuni come il nostro hanno messo in campo tutto quanto possibile per l’integrazione, come la possibilità di eseguire lavori, ma non possiamo essere lasciati soli». La notizia è arrivata fino a Roma. Osserva il senatore Stefano Candiani: «Solo tre dei cento ospiti del centro di via Melzi hanno avuto il riconoscimento dello status di rifugiato, gli altri hanno ottenuto un diniego. Spero che l’amministrazione comunale, a questo punto, spieghi come hanno speso l’oltre milione per il loro mantenimento».
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