Immigrati
Migranti, direttore Frontex: rimpatri sfida europea da affrontare
Solo il 40% viene effettivamente messo in atto
Roma, 26 ott. (askanews) - Quella dei rimpatri "è una sfida europea che va affrontata", sulla quale occorre "un globale approccio trasversale con i Paesi di origine e di transito". Lo ha sottolineato Fabrice Leggeri, Direttore Esecutivo di Frontex -, Agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea - durante un briefing a Roma
"E' vero che sulla rotta del Mediterraneo centrale la maggior parte dei migranti clandestini è economica, quindi la maggior parte non ha diritto all'asilo", ha riconosciuto Leggeri alla Stampa Estera, "A livello europeo i rimpatri sono relativamente poco numerosi: è interessante vedere la cifra, che è una cifra media non relativa a uno o due stati membri. Il 40% delle decisioni di rimpatrio viene effettivamente messo in atto. Questa è una sfida europa che va affrontata".
La politica, ha aggiunto, "sarebbe quella di avere un globale approccio trasversale con i Paesi di origine e di transito. Avrete sentire parlare del Compact, una sorta di pacchetto che unisce azioni esterne - politica estera, diplomazia o coinvolgimento politico - e un'attuazione adeguata delle misure di gestione dell'immigrazione. Ad esempio Paesi di origine e di transito potrebbero iniziare attività di cooperazione con l'Ue che porterebbe vantaggi a entrambi, ma tutto questo ha anche a che fare con lo sviluppo economico e delle competenze dei Paesi. Questo fa parte del nuovo mandato dell'agenzia: avremo maggiori competenze che ci permetteranno di collaborare con Paesi terzi. Si potrebbe ipotizzare attività di questo genere con i Paesi dei Balcani Occidentali, che sono candidati all'ingresso nell'Ue".
"Le operazioni di rimpatrio", ha aggiunto il direttore esecutivo di Frontex, "potrebbero essere supportate anche dagli addetti al collegamento. Pensiamo a ciò che è successo in Grecia, non appena si è annunciato che i migranti clandestini sarebbero stati rimpatriati in Turchia subito tutti hanno richiesto l'asilo. Queste persone hanno diritto che la loro richiesta di asilo venga esaminata, approvata o respinta: ci vuole tempo e questo ovviamente è tempo che loro guadagnano. La raccolta dei dati personale finora veniva basata su motivazioni di diritto penale, invece per ragioni amministrative sarebbe interessante ottenere più informazioni personali".
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