Migranti
Migranti, Save the Children: senza garanzie stop salvataggi
"Abbiamo il dovere di operare in siurezza"
Roma, 13 ago. (askanews) - "Save the Children è pronta a
riprendere le proprie operazioni nella zona di salvataggio, ma
abbiamo il dovere di garantire la sicurezza del team e
l'efficacia delle operazioni. Prima di poter riprendere la
missione dobbiamo avere rassicurazioni in particolare sulla
sicurezza del nostro personale, se non le avremo saremo costretti a considerare la sospensione delle operazioni, anche se speriamo di non doverlo fare". Lo ha detto Rob MacGillivray, direttore delle operazioni di Save the Children.
L'Ong è inoltre molto preoccupata per l'attuale diminuzione
della capacità di salvataggio in mare, dovuta alla sospensione
delle attività di altre Organizzazioni presenti nel Mediterraneo.
"Capiamo e rispettiamo tutte le Ong che come noi in questo
momento si trovano a dover prendere una difficile decisione - ha
aggiunto il direttore -. La pausa delle operazioni delle navi
mette infatti a rischio vite umane e diminuisce la capacità di
salvataggio e per questo è necessario poter continuare e
riprendere appena possibile".
Le tantissime testimonianze che Save the Children ha raccolto
da bambini e ragazzi salvato in questi mesi, parlano di violenze
e abusi gravissimi subite anche dai bambini e dalle bambine più
piccole. "In questo quadro quindi - prosegue l'Ong -, la
preoccupazione che le operazioni di salvataggio possano essere
rese inefficaci e che migliaia di persone possano rimanere nei
centri di detenzione libici, preoccupa fortemente. È necessario
che vengano garantite le condizioni per le operazioni di ricerca
e salvataggio ma è altresì necessario anche un forte intervento
anche in Libia per garantire che vengano rispettati i diritti
umani. Anche alla luce di tutto questo e dell'odierna richiesta
di aiuto del governo libico, Save the Children è pronta a fare la
propria parte e a continuare a perseguire la propria missione di
salvare i bambini, valutando la possibilità di intervenire anche
in Libia qualora naturalmente vi siano le giuste condizioni di
rispetto dei diritti umani".
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