Immigrati
"Migration Compact" di Renzi sul tavolo del prossimo vertice Ue
Lo aveva promesso Juncker, lo ha confermato il Consiglio Esteri
Bruxelles, 30 mag. (askanews) - Sarà sul tavolo dei capi di Stato e di governo al prossimo Consiglio europeo, il 28 e 29 giugno a Bruxelles, la proposta del governo italiano ("Migration Compact") di affrontare con un approccio nuovo la crisi migratoria, puntando molto sulle relazioni bilaterali fra l'Ue e i paesi di origine e di transito dei migranti, soprattutto in Africa, e investendo massicciamente nelle loro economie, particolarmente in progetti infrastrutturali, con fondi che vengano non solo dal bilancio comunitario, ma anche dall'emissione di obbligazioni sul mercato.
Il Consiglio Esteri dell'Ue lo ha confermato nelle conclusioni della sua ultima riunione, il 23 maggio scorso, mettendo il "Migration Compact" (unica proposta citata espressamente) fra i contributi "innovativi" degli Stati membri che sono "benvenuti" per la discussione del vertice di giugno, insieme ad altri piani e proposte in parte simili della Commissione e del Servizio di azione esterna dell'Unione.
E se le conclusioni citano pure il piano cosiddetto "Schengen 2.0" del premier ungherese Viktor Orban, che riguarda lo spazio interno senza frontiere e che va in senso opposto alla proposta italiana (chiusura e rinazionalizzazione invece di apertura e "comunitarizzazione"), in questo caso il Consiglio Esteri si limita a dire che "in aggiunta, esaminerà la proposta" di Budapest, senza sbilanciarsi affatto con l'accoglienza positiva riservata al "Migration Compact".
D'altra parte, il 20 aprile scorso era stato lo stesso presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, ad annunciare un'iniziativa per il vertice Ue di giugno. Nella sua lettera di risposta alla missiva con cui il premier italiano, Matteo Renzi, aveva accompagnato l'invio (il 15 aprule) del "Migration Compact" all'Esecutivo comunitario, Juncker, dopo aver "accolto con molto favore" l'iniziativa italiana, annunciava di aver incaricato il primo vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans e l'Alto Rappresentante per la Politica estera e di sicurezza comune, Federica Mogherini, di preparare un rapporto sugli aspetti esterni dell'Agenda europea sulla migrazione, in modo che "serva come base di discussione per il Consiglio europeo".
Dopo la visita di Juncker a Roma del 28 febbraio, che ha chiarito i malintesi e sintonizzato sulle stesse frequenze Renzi e il presidente della Commissione proprio sulla politica comune d'immigrazione e asilo, il premier italiano è considerato oggi a Bruxelles un alleato prezioso in questo campo, viste anche le resistenze e a volte l'ostilità aperta che l'Esecutivo comunitario si trova ad affrontare da parte di diversi altri Stati membri.
Il "Migration Compact", insomma, non rischia di subire lo stesso destino di un''altra proposta italiana innovativa, il "non-paper", presentato il 12 marzo 2015 dal ministro dell'Interno Angelino Alfano, con cui si prospettava per la Tunisia, mutatis mutandis, un ruolo simile a quello poi assegnato un anno dopo alla Turchia. La proposta di Alfano fu discussa dai suoi colleghi dei paesi più importanti, ma poi si arenò senza ulteriori conseguenze. Il governo italiano ha tratto la lezione da quell'esperienza, gestendo in modo ben diverso il "Migration Compact" e dandogli molto più peso politico, indirizzandolo direttamente al vertice della Commissione con l'intervento di Renzi.
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