VERSO IL VOTO 2
«Mille posti di lavoro in 5 anni»
Paolo Orrigoni presenta la sua ricetta: meno burocrazia e più green economy
Mille nuovi posti di lavoro creati in città nel giro di cinque anni: l’annuncio è arrivato lunedì 23 dal candidato sindaco del centrodestra Paolo Orrigoni, nel corso di un incontro nel suo infopoint di via Veratti dove ha simulato quello che sarebbe il suo primo incontro tecnico da borgomastro con assessori e dirigenti comunali. Pannelli con sintesi dei punti, modi decisi e concetti chiari, l’imprenditore ha illustrato uno dei passaggi che più gli sta a cuore: «Il tema del lavoro è la base della stabilità di ogni comunità – spiega -: non esiste sicurezza, Pgt, ambiente, serenità senza lavoro. Nessun programma elettorale esiste senza questo tema affrontato in modo serio. Dietro al programma per la comunità ci deve essere il benessere generato dal lavoro. È il punto zero della buona attività amministrativa».
A questo proposito, Orrigoni ha presentato il suo obiettivo, ossia arrivare a creare nel capoluogo «mille nuovi posti di lavoro in cinque anni. Di questi, trecento in nuove tecnologie, e-commerce e green economy – ha puntualizzato -, altri trecento nel rilancio dell’edilizia, duecento nella collaborazione tra pubblico e privati e altrettanti nel comparto turismo, cultura e commercio. Non sono numeri a caso e non sono elevatissimi, ma ci abbiamo lavorato e pensiamo possano rappresentare un primo volano in grado di generare ulteriori effetti positivi». Per raggiungere questo traguardo Orrigoni ha individuato una serie di punti, tra cui l’alleggerimento della burocrazia, «l’introduzione di una apposita delega allo Sviluppo economico da assegnare a un assessore», il rilancio dell’edilizia (senza consumo di suolo ma incentivando «la rigenerazione urbana» e soprattutto con appalti a chilometro zero riservati a imprese del territorio) e la riduzione del 20 per cento in cinque anni della tassa sui rifiuti, «che sarà rimodulata con agevolazioni per chi adotterà una gestione virtuosa». Parole che, a stretto giro di posta, hanno innescato le critiche dei capilista che sostengono Davide Galimberti, candidato del centrosinistra.
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