L’INCHIESTA
«Molina-Rete 55, prestito anomalo»
Audizione dei vertici dell’Atts in Regione: «Mancano atti della Fondazione e ci sono profili d’illegittimità»
L’aveva preannunciato, suscitando un’ondata di critiche.
Christian Campiotti, presidente della Fondazione Molina, non s’è presentato la mattina di oggi, mercoledì 26 ottobre, all’audizione davanti alla terza Commissione regionale Sanità e Politiche sociali.
«Una circostanza unica» ha chiosato il leghista Fabio Rolfi , presidente della Commissione, che però ha ascoltato Paula Lattuada, direttore generale dell’Ats dei Sette Laghi e del direttore sociale dell'Agenzia di tutela della salute, Lucas Maria Gutierrez.
«ATTI RICHIESTI MAI RICEVUTI»
Prime domande e primi colpi di scena.
«La Fondazione - hanno detto i due vertici dell’Ats - non ha ancora depositato gli atti relativi alla gestione 2016 più volte da noi richiesti».
Atti dai quali ci si aspettano risposte sulla gestione patrimoniale dell’ente in riferimento anche al prestito obbligazionario di 450mila euro effettuato a favore della Spa Rete 55 Evolution.
Si vuole infatti accertare se la Fondazione abbia acquisito, anche indirettamente, ulteriori obbligazioni dalla Spa che controlla l’emittente varesina, nell’emissione di titoli avvenuta lo scorso maggio.
RETE 55 EVOLUTION: PRESTITO ANOMALO
E questo è il secondo punto controverso della vicenda, emerso dall’audizione odierna.
Lo scorso maggio, infatti, Rete 55 Evolution ha emesso obbligazioni per 500mila euro. La prima emissione era avvenuta nel novembre del 2015, dopo che la Spa era stata costituita da un mese: un milione di euro in obbligazioni, 450mila delle quali acquistate dal Molina. L’acquisto, stando agli atti gestionali del 2015 a disposizione dell’Ats varesina, presenta però un’anomalia emersa davanti alla Commissione.
«Il presidente della Fondazione - così nell’audizione - ha sottoscritto un atto di straordinaria amministrazione, senza confrontarsi preliminarmente col consiglio di amministrazione e in violazione dello statuto».
Non solo.
«Per ratificare l’atto dell’acquisto obbligazionario da lui stesso sottoscritto, il presidente della Fondazione s’è rivolto al Cda con un documento in cui mancano riferimenti espliciti all’importo versato e al soggetto emittente delle obbligazioni».
L’anomalia dell’atto s’aggiunge a quella delle modalità d’investimento della Fondazione Molina nell’ultimo decennio: fino al 2015 erano state acquistate obbligazioni con un rating più che affidabile.
L’acquisto dei titoli emessi da Rete 55 Evolution è avvenuto quando la Spa non aveva ancora potuto presentare il proprio bilancio, pubblicato il successivo 26 maggio.
«Un acquisto sulla fiducia?» si chiede ad alta voce il consigliere regionale Luca Marsico, cui si deve l’azione che ha portato all’audizione.
«Quale seria valutazione del rischio cui si sottoponevano i soldi della Fondazione, che la Regione Lombardia finanzia, si sarebbe potuta effettuare in assenza di parametri economici certi?».
La risposta la può dare solo Christian Campiotti. Il quale dovrà anche chiarire il dubbio sorto oggi alla terza Commissione regionale: il Molina, nel maggio 2016, ha acquistato altri 500mila euro di obbligazioni di Rete 55 Evolution?
E se non l’ha fatto, è possibile ricondurre eventuali operazioni finanziarie della Fondazione a soggetti terzi che si siano prestati a triangolare l’acquisto?
«GALIMBERTI SIA SINDACO DI TUTTI»
Lo stesso Marsico, alla fine dell’audizione, s’è detto parzialmente soddisfatto.
«Lo sarò - ha aggiunto - quando Campiotti si degnerà di rispondere alle domande della Commissione in modo esaustivo -. Noto però a malincuore che in questa penosa vicenda, le uniche parole del sindaco di Varese siano state un ingiusto richiamo ai ritardi dell’Ats e della Regione. E non all’ostruzionismo della massima carica della Fondazione più importante della città. Credevo e spero di poterlo credere ancora che Davide Galimberti sia sindaco di tutti i varesini: oggi ha avuto le risposte che ha richiesto alle istituzioni. Mi auguro che diventi più neutrale, e dunque corretta, la sua posizione nei confronti dell’operato del presidente della Fondazione Molina. Una posizione che sta assumendo sempre più le pose strafottenti del Marchese del Grillo proprio verso le istituzioni, a cominciare dal Comune di Varese, cioè dei varesini tutti, che Galimberti dovrebbe avere a cuore».
Ampio servizio sulla Prealpina di giovedì 27 ottobre.
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