ARTE CHE DIVERTE
Molinario tra forme e colori
Fantastico e reale si fondono nelle opere di Fabrizio Molinario.
Sfidando la canonicità accademica, Molinario, nella raffigurazione degli ambienti domestici, appiattisce, come nei disegni infantili, mobili e oggetti definendone la spazialità con forte determinazione cromatica. Al punto da conferire ad ognuno una sorte di folle animismo, sino a fare fluttuare le figure umane in un caleidoscopio colorato dove bene si distinguono personalità e pulsioni. Oltre venti le opere, di piccolo e medio formato, nella personale «Tra forme e colori. 2008-2016» in corso allo Spazio Arte Farioli, a Busto Arsizio.
In tale effervescente contesto, Molinario (1968, vive e lavora a Novara) propone quattro momenti tematici: ambienti domestici, sport, maschere, clown.
Prive di ogni forma cruenta, le discipline sportive di Molinario pulsano di esplosioni colorifiche. Non vi sono né vinti né vincitori, nessuno si fa male, il divertimento è corale.
Così le maschere rivelano una umanità varia, tanto vicina, per tecnica espressiva, all’Art Brut, ma nel caso dell’artista novarese, con connotazioni distinte da personale creatività. Oltremodo, i clown paiono sfidare qualsivoglia regola gravitazionale infiammati da fisionomie la cui plasticità si fonde con l’effervescenza multicolore degli sfondi, dove è possibile volteggiare senza alcun timore di cadere.
Fabrizio Molinario, «Tra forme e colori. 2008-2016» - Busto Arsizio, Spazio Arte Farioli, via Silvio Pellico 15, fino al 22 maggio da giovedì a sabato ore 16.30-19, domenica 10.30-12 e 16.30-19.
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