IL CASO
Moria di pesci nell'Arno
Oltre trecento chili di carassi ed altre specie "s'incagliano" in vasche di decantazione del torrente, uccisi dalla carenza di ossigeno. Cause ancora in corso di accertamento
Misteriosa moria di pesci a Lonate Pozzolo, indaga la polizia provinciale. Il primo allarme è scattato nei giorni scorsi quando la squadra faunistica ha ricevuto una segnalazione in seguito alla quale, preso contatto con il servizio vigilanza del Parco del Ticino, è partito il primo sopralluogo.
Si è potuta verificare così, che era, effettivamente, in atto una moria di pesci all'interno di due vasche di decantazione poste tra due bacini che hanno la funzione di depurare la acque del Torrente Arno prima che confluiscano nel Ticino.
Valutata la grave emergenza, la squadra faunistica ha provveduto a contattare personale operativo dell'Aipo allo scopo di accertare eventuali problemi di natura idraulica mentre i colleghi del servizio di vigilanza del Parco del Ticino allertavano l'Arpa e l'Asl. Dopo una prima aggiunta di acqua alle due vasche, nella mattinata di domenica 9 una società specializzata, con la collaborazione di vigili del fuoco, squadra faunistica e del Parco del Ticino, ha provveduto al recupero di circa 300 chilogrammi di ciprinidi (in prevalenza carassi) ed al loro stoccaggio nel macello di Luino per il relativo smaltimento.
Non essendo ancora, purtroppo, state individuate le cause che hanno provocato l'afflusso eccessivo di pesci in relazione allo spazio occupato ed alla conseguente carenza di ossigeno, è prevedibile che il fenomeno possa continuare nel tempo.
La squadra faunistica della Polizia provinciale è, pertanto, in costante contatto con l'Ente Parco del Ticino e gli altri soggetti istituzionali coinvolti al fine di porre rimedio all'accaduto ma anche di mettere in atto strategie volte a evitare eventi analoghi. "Questo episodio rappresenta l’ennesima dimostrazione di professionalità e di efficacia da parte della sezione Faunistica della Polizia provinciale - commenta il consigliere provinciale incaricato Fabrizio Mirabelli - Sono in corso le indagini per determinare le cause di questo fenomeno. L'attenzione della Provincia è massima".
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