LA TRAGEDIA
Morto l’anziano picchiato dal figlio
Niente da fare per Michele Drammis, 76 anni, in gravissime condizioni dall’alba di martedì: il decesso alle 11.30 all’ospedale di Circolo. Si aggravano le accuse al parricida
Non ce l’ha fatta, l’anziano massacrato di botte dal figlio disoccupato al termine di una banale lite. Intorno alle 11.30 di mercoledì 1° novembre è morto, all’ospedale di Circolo dove era ricoverato dall’alba di ieri, Michele Drammis, il pensionato di 76 anni originario della Calabria vittima della violenza del figlio Giuliano, operaio disoccupato di 49 anni che subito dopo i fatti (avvenuti intorno alle 4 nell’appartamento familiare di via Verdi) aveva ammesso le proprie responsabilità ed era stato arrestato per tentato omicidio. Ora, in seguito al tragico epilogo, l’accusa per il parricida si fa ancora più pesante.
Gesti di una violenza bestiale, quelli di cui si è macchiato Giuliano Drammis, sferrati in rapida successione, senza neanche prendere fiato, continuati e ripetuti fino a lasciare a terra incosciente, in un mare di sangue, il genitore. Particolare raccapricciante, quei pochi minuti di violenza cieca, intorno alle 4 di ieri mattina, si sono svolti sotto gli occhi increduli e impotenti della moglie dell’anziano, nonché madre dell’aggressore.
Il quarantanovenne, che era in stato di agitazione forse perché aveva bevuto un po’ più di qualche bicchiere, si è accanito contro il padre fino a che lo ha visto a terra incosciente. Non ha opposto resistenza quando sono arrivati i carabinieri dell’aliquota Radiomobile della Compagnia di Varese retta dal capitano Marco Currao, insieme con i colleghi di Arcisate. Anzi, l’ha ammesso subito: «Sì, sono stato io».
Genitori e figlio erano nell’appartamento di via Verdi, in una zona di case popolari. Le discussioni con toni sempre più accesi, erano ormai quasi all’ordine del giorno. Scoppiavano per un nonnulla e alla base sembra ci fosse sempre il rapporto difficile che il figlio aveva con i genitori. L’altra notte la furia cieca del figlio si è scatenata contro il padre che stava tentanto di parlargli. Il figlio l’ha aggredito a calci e pugni, a mani nude, battendogli anche il capo più volte contro la base in marmo della cucina. E poi, dopo la caduta a terra , si è accanito contro di lui a suon di calci, fino a frantumargli un rene, operato dai medici dell’ospedale di Varese.
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