EICMA DA OGGI A DOMENICA
Mv, rinascita a tutto lusso
Il presidente Giovanni Castiglioni: «Vogliamo essere leader delle moto di segmento alto». L’azienda della Schiranna di nuovo in pista: in Fiera la presentazione di Brutale RR
Il 2016 è stato un anno impegnativo per Mv Agusta. Obiettivo primario, risanare l’azienda e tornare a produrre quei gioielli su due ruote che hanno fatto conoscere il brand Mv in tutto il mondo. E oggi, giornata inaugurale di Eicma ( nella consueta sede di FieraMilano a Rho-Pero, fino a domenica 13, apertura al pubblico da giovedì 10), il presidente Giovanni Castiglioni ha le idee chiare: «Abbiamo lavorato tanto quest’anno e ora sappiamo esattamente cosa fare. Vogliamo tornare ad essere il numero uno delle due ruote di lusso. E’ il nostro core business e vogliamo puntare su quello». La strategia, dunque, è chiara. Tant’è che dopo un periodo di stop, nei capannoni della Schiranna si è tornato a produrre. E il gioiello migliore sarà presentato proprio oggi in Eicma. E’ la Brutale RR.
«E’ da sempre il nostro modello di punta - sottolinea Castiglioni - e con lei vogliamo consolidare la nostra leadership sul fronte dell’alta gamma. Oggi in Italia siamo rimasti soltanto noi indipendenti e in grado di produrre moto di lusso».
Insomma, è come se Mv Agusta avesse riscoperto il cuore del suo Dna e su quello intende giocarsi tutto. Certo, dietro le quinte c’è uno studio e un lavoro di cesellatura sui conti aziendali non indifferente. Dopo la richiesta di concordato in continuità, lo stop alla produzione per qualche mese («uno choc», ammette Castiglioni), la cassa integrazione, ora i conti cominciano a quadrare. Nei giorni scorsi è stato presentato al Tribunale di Varese il piano industriale e finanziario per la ristrutturazione del debito. Nel frattempo, l’azienda è tornata a fare cassa, non senza interventi massicci di ristrutturazione. Come il maxi taglio ai costi che si è attestato sul 50%. «Gli investimenti in ricerche sviluppo sono passati da 20 a 5 milioni all’anno - spiega Castiglioni - il reparto corse è stato dato in out-sourcing con un risparmio di 5 milioni di euro e c’è stato anche un intervento sul personale. Noi eravamo cresciuti con gli interinali: questi contratti non sono stati rinnovati. Oggi abbiamo ancora una cinquantina di persone in cassa integrazione tra gli impiegati, mentre gli operai sono tornati al lavoro». La produzione è stata tarata sulle cinquemila moto (era arrivata anche a novemila) e l’azienda è tornata a incassare. «Ci siamo rimessi in carreggiata e il portafoglio ordini 2017 supera già quello previsto dal budget».
Servizio completo sulla Prealpina di martedì 8 novembre
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