QUI SCHIRANNA
Mv, riparte la produzione
Dallo stabilimento varesino usciranno cinquemila moto all’anno. Castiglioni: «Ci rimettiamo in pista»
Gli operai di Mv Agusta tornano nei capannoni della Schiranna. Quasi tutti, anche se non a pieno regime. Per tutti, in ogni caso, c’è la cassa integrazione straordinaria che scadrà ad agosto 2017 ma che sarà utilizzata al minimo su rotazione. Insomma, l’azienda di Giovanni Castiglioni si rimette in pista, dopo l’annunciata ristrutturazione e la richiesta di concordato di sei mesi orsono. Un passo alla volta, naturalmente, ma la strategia per vincere la sfida sembra corretta. Ora, il prossimo appuntamento importante è già fissato per il 22 ottobre, quando Castiglioni dovrà presentarsi in tribunale a Varese e illustrare ai giudici il piano industriale aziendale e quello finanziario per il rientro dal debito accumulato con banche e fornitori. Poi inizierà un altro periodo di attesa. Intanto, però, si lavora.
«In questi mesi - spiega lo stesso Castiglioni - abbiamo lavorato sulla ristrutturazione e riorganizzazione dell’azienda e l’abbiamo riportata in linea, potendo così riprendere la produzione. E’ chiaro che abbiamo cambiato strategia».
Così, se negli ultimi anni Mv Agusta aveva puntato tutto sulla produzione di nuovi modelli, facendo uscire dai capannoni della Schiranna fino a diecimila moto ma subendo pesanti buchi dal punto di vista finanziario, ora la strada intrapresa è quella di un ridimensionamento: ovvero il ritorno al posizionamento di nicchia che ha sempre contraddistinto il marchio. Cosa significa? Significa, ad esempio, che Castiglioni ha deciso di tarare la produzione sulle 5mila moto «in modo da essere addirittura al di sotto della domanda - sottolinea - dal momento che il nostro immatricolato si attesta sulle ottomila moto. In questo modo, però, torniamo ad avere flussi di cassa positivi. Abbiamo purtroppo capito sulla nostra pelle che non possiamo permetterci di incassare a duecento giorni».
Non basta. Se negli ultimi anni gli investimenti in ricerca e sviluppo hanno toccato le stelle, raggiungendo anche i 20 milioni di euro l’anno, ora Mv vivrà per così dire, un po’ di rendita. «E’ chiaro che non ci fermiamo sulla ricerca - spiega Castiglioni - ma investiremo circa 5 milioni di euro l’anno, potendo contare su quanto fatto in questi anni». I nuovi modelli creati, infatti, sono stati innumerevoli. «Ma ora puntiamo soprattutto sul livello più alto - specifica Castiglioni - che è quello che ci ha sempre contraddistinto e ci ha fatto conoscere nel mondo». La strada, insomma, c’è. Prima tappa, il prossimo 22 ottobre, giorno atteso anche dai rappresentanti dei lavoratori.
«Noi non possiamo che valutare positivamente la ripresa della produzione - commenta Flavio Cervellino della Fim - con il personale che torna in fabbrica. E’ chiaro, però, che la situazione va verificata costantemente anche e soprattutto alla luce del piano industriale che sarà presentato in Tribunale»
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