LA MANIFESTAZIONE
Nature Urbane, «avanti tutta»
Comune al lavoro per la prossima edizione del festival del paesaggio. Il sottosegretario: «Pionieristico investire sull’identità territoriale»
Un arrivederci, questa è la prima certezza della giornata conclusiva dell’edizione d’esordio di Nature Urbane. Da domani, martedì 10 ottobre, la macchina comunale, insieme alla città tutta, sarà al lavoro per la prossima edizione: mentre 500 persone hanno affollato la decima puntata del viaggio con Il Barone Rampante di Italo Calvino, ieri letto da Gioele Dix, nel pomeriggio, gli addetti ai lavori che hanno contribuito a realizzare la manifestazione, si sono dati appuntamento al Salone Estense per un momento di saluti istituzionali, in attesa dei dati ufficiali che saranno resi noti nei prossimi giorni. Saluti «particolarmente importanti - ha sottolineato l’assessore alla Cultura Roberto Cecchi - per la presenza del sottosegretario di Stato del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Ilaria Borletti Buitoni: noi abbiamo fatto un Festival del paesaggio e della cultura in cui tutto ha funzionato molto bene. Con la sua presenza qui oggi la politica sta riconoscendo il valore di questo tema che riguarda la città. La cultura può essere il motore dello sviluppo sociale ed economico ed è ciò che serve per costruire una prospettiva, ma si può parlare di successo perché abbiamo colto il senso e le corde della cittadinanza, abbiamo capito che la cittadinanza comprende e avalla quei valori».
Con un calendario di dieci giorni e 200 iniziative, mai nulla di simile era stato realizzato in città «e questo esito positivo in termini di presenze - hanno ricordato il sindaco Davide Galimberti e il vice Daniele Zanzi - ci impone di insistere sui temi dell’ambiente e del paesaggio con l’ambizione che Varese diventi capitale delle bellezze paesaggistiche».
Dal canto suo, Borletti Buitoni ha evidenziato che «non è così scontato da parte di un’amministrazione comunale investire risorse, che tutti sappiamo oggigiorno essere esigue, in un’iniziativa così identificativa rispetto al territorio. In maniera pionieristica, essa ha allacciato un rapporto coi cittadini intorno ad un tema che fa parte dell’identità del luogo stesso».
La sfida successiva, si intende dal discorso, riguarderà la strada da prendere in futuro, che «non dovrà essere solo conservativa»: visto che parliamo di paesaggio, ovvero di quanto di più mutevole possa esistere in natura «bisognerà essere in grado di cavalcare i cambiamenti stessi».
L’altra certezza è la piena condivisione di vedute: Nature Urbane ha portato un messaggio in linea con le linee programmatiche del ministero. Guardando allo stato dell’arte a livello nazionale, è chiaro che paesaggio, ambiente e territorio afferiscono a quattro ministeri diversi: «Questa divisione di competenze a livello centrale ha creato una gestione scomposta e ha contribuito a far capire troppo tardi quanto salvaguardare il paesaggio non sia un esercizio di stile e di cultura per pochi, ma sia invece alla base della salvaguardia dell’identità culturale di una comunità».
Turismo culturale e sostenibile, gestione del territorio, prevenzione rischi idrogeologico e creazione di infrastrutture che non distorcano l’ambiente intorno.
«Tutto questo - conclude Borletti Buitoni - aiuta il turismo, perché i monumenti da soli, di cui il nostro paese è evidentemente ricchissimo, non sono sufficienti per essere attrattivi, se non sono sostenuti dalla bellezza intorno».
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