LA RICERCA
Gli antichi con la “testa rotta”
Scoperta scientifica dell’Università dell’Insubria nei siti archeologici di Cittiglio e Caravate: 1200 anni fa, abitanti con strane lesioni craniche
Erano alti, i maschi un metro e sessanta, dieci centimetri più delle femmine, mangiavano pesce di lago e avevano misteriose lesioni craniche «non mortali». Questo è l’identikit degli abitanti della zona tra Cittiglio e Caravate, milleduecento anni fa. Un dato che emerge dalla ricerca scientifica condotta dall’Università dell’Insubria.
È infatti partita due settimane fa la campagna di scavo nella piccola chiesa rurale romanica di Sant’Agostino a Caravate, dove gli studenti del Laboratorio di antropologia fisica dell’Insubria analizzano i reperti ossei ritrovati, svelando i misteri che si nascondono dietro gli scheletri dei nostri antenati.
Il sito archeologico si trova a pochi chilometri dalla Chiesetta di San Biagio, a Cittiglio, dove dal 2016 è stata ripresa un’analoga campagna di scavo dell’area cimiteriale.
Questo originale modello dà la possibilità a studenti, tesisti e dottorandi di varie aree disciplinari di sperimentare una continuità tra scavo e studio, come ha dichiarato il rettore dell’Università degli Studi dell’Insubria, Alberto Coen Porisini.
La nuova fase d’indagine, che ha restituito un numero rilevante di resti scheletrici, promossa dal Centro di ricerca in osteoarcheologia e paleopatologia, diretto prima dal professor Giuseppe Armocida e ora dalla dottoressa Ilaria Gorini, unisce gli obiettivi della ricerca archeologica a quelli della didattica.
A Caravate, così come a Cittiglio, lo studio delle ossa in loco sta dando risultati interessanti su entrambi i siti. Sono emersi indizi interessanti dai reperti ossei: alcuni scheletri mille duecento anni fa presentano traumi non mortali a livello cranico.
Dallo scavo di Caravate è emerso che la popolazione non superava i 50 anni di età, la statura negli uomini arrivava a un metro e sessanta, per le donne si fermava al massimo a un metro e cinquanta.
Il fatto che avessero un cranio tondeggiante, si parla di brachicranio, sta a indicare che seguivano una dieta proteica a base di pesce di lago.
L’indagine dell’area cimiteriale esterna all’abside medievale della chiesa di San Biagio a Cittiglio ha restituito, in pochi anni di scavi, numerosissimi reperti scheletrici di varie epoche storiche.
Le campagne di scavo promosse dall’Università in questi ultimi quattro anni sono state finanziate su bandi della Fondazione Comunitaria del Varesotto e della Regione Lombardia.
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