L’INCIDENTE STRADALE
Neopapà ammazzato da un ubriaco
Il varesino Andrea Tamborini morto in Svizzera sull’autostrada: l’ha falciato un italiano che viaggiava a velocità folle, sotto l’effetto dell’alcol
Era da poco diventato papà, ed era originario di Varese, il trentaseienne motociclista travolto il pomeriggio di venerdì 10 novembree da un’automobilista ubriaco sull’autostrada A2, in Canton Ticino.
Andrea Tamborini, per gli amici “Giga“, il gigante buono, s’era trasferito a Morcote da qualche anno con la moglie, con la quale in passato aveva vissuto nel quartiere varesino del Montello.
L’incidente è avvenuto all’altezza di Sigirino, sulla corsia Sud. Tamborini - laureato in Scienze naturali e in Scienze biomediche - aveva lavorato prima in un un laboratorio analisi di Zurigo, poi si era trasferito in Ticino per riavvicinarsi a casa e alla famiglia: viveva a Lugano ma lavorava in una clinica del Locarnese. E probabilmente l’altro pomeriggio, alle 17, stava proprio tornando a Lugano, dalla sua compagna che da poco lo aveva reso padre.
Secondo la ricostruzione della polizia cantonale, il suo scooter è stato urtato violentemente dall’auto condotta da un altro italiano, anche lui di 36 anni, residente però nel Bellinzonese.
Lo scontro e la successiva caduta sull’asfalto non hanno lasciato scampo al varesino. L’automobilista è stato immediatamente arrestato dai poliziotti elvetici.
Al pirata della strada gli inquirenti, coordinati dal procuratore pubblico Nicola Respini, contestano gravi infrazioni al codice stradale e il reato di omicidio intenzionale (subordinatamente colposo).
Dai primi esami l’uomo, che è stato ascoltato il pomeriggio di ieri, sabato 11 novembre, è risultato positivo all’alcoltest: pare fosse talmente ubriaco che prima di poterlo interrogare i poliziotti hanno dovuto aspettare che smaltisse la sbornia in cella.
Ma non è tutto: grazie anche alle testimonianze di altri automobilisti, è emerso che il conducente della macchina, poco prima dell’incidente costato la vita a Tamborini, era già andato a sbattere contro il guardrail dell’autostrada all’altezza di Bellinzona.
Più di una telefonata giunta alle centrale della polizia, peraltro, aveva segnalato quell’auto che viaggiava a velocità folle, tanto che la polizia cantonale stava inviando sul posto alcune pattuglie per rintracciarla e fermarla.
Il successivo test dell’etilometro ha confermato che quel comportamento era conseguenza di un abuso di alcol. Di cui ha purtroppo fatto le spese “Giga“, neopapà che non vedrà mai più il figlio appena nato.
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