PROVINCIA
Neve, 7 operai su 600 chilometri di strade
Appalti di manutenzione non ancora sbloccati, la salatura affidata a un manipolo di “cantonieri”: si temono i primi fiocchi. Villa Recalcati: «A ore la soluzione»
L’immagine è da day after. Neve ovunque, strade ghiacciate, solo sette operatori a fare l’impossibile per evitare la paralisi della viabilità sulle strade provinciali.
Seicentotrenta chilometri e meno di dieci dipendenti - si chiamano cantonieri - esperti nel “tamponare” tutti i problemi, con mezzi vecchiotti di quindici anni e che hanno macinato, in alcuni casi, il ragguardevole traguardo dei trecentomila chilometri. Se in queste ore dovesse arrivare la nevicata dell’anno, i problemi sarebbero immensi. Perché l’appalto per i lavori non è stato ancora concluso - anche se dalla Provincia dicono che è questione di ore - e perché i miracoli vengono bene a chi da anni lavora nello stesso settore ma si è visto “rosicare” dalla legge e dai pensionamenti non sostituiti, una ventina di colleghi in altrettanti anni.
Così sono loro, i cantonieri, a dover correre, già lo fanno, per salatura e sabbiatura delle strade. Ma come potete ben immaginare, non possono essere uni e trini e prendersi cura di oltre seicento chilometri diventa impresa ardua. Soprattutto quando si parla di strade come la Laveno-Luino, la Ponte di Vedano-Viggiù, le strade che salgono in Forcora o all’ospedale di Cuasso o che attraversano luoghi freddissimi come Cunardo. La situazione è complicata perché gli appalti non sono ancora stati assegnati, alle ditte esterne che devono dedicarsi ai trattamenti antighiaccio, alla cura dell’asfalto, dei muretti attorno, alla piccola manutenzione, insomma, che rende percorribile una strada. Siamo abituati ad accorgerci di chi lavora lungo le strade quando si asfalta di nuovo o viene ridipinta la segnaletica, ma le lingue di asfalto lungo le quali lanciamo le nostre auto hanno bisogno di una manutenzione tosta e di esperti che programmino e dispongano gli interventi. Sulla viabilità la Provincia ha una supervisione ottima ed è riuscita a “tenere” la competenza della gestione dopo il riassetto arrivato con la riforma Delrio. Però, c’è un però. La Provincia, di soldi, ne ha sempre meno. E così gli appalti per la manutenzione delle strade sono diventati da triennali annuali, fino a un vuoto tra una assegnazione e l’altra di qualche mese. Un vuoto che sarà colmato presto, dicono a Villa Recalcati. La domanda però è: se a breve il clima facesse una inversione di rotta e arrivasse una nevicata storica, i cittadini-automobilisti che cosa dovrebbero affrontare? Anche perché, secondo alcune indiscrezioni, su sei zone in cui è diviso tutto il territorio di competenza, due saranno affidate a una ditta nuova, per la quale manca ancora parte della documentazione necessaria. Si tratterebbe di una ditta campana, di un paesone della cerchia vesuviana. Dunque gli operai verranno spediti in tempo zero nella fredda Varese per affrontare il caos neve nell’arco di poche ore?
Pochi giorni fa, maxiriunione in Prefettura per affrontare il Piano neve. La Provincia assicura che esiste, è lo stesso del 2014 e del 2015, funziona e funzionerà e che è stato «già approntato per i prossimi mesi anche se con minori risorse rispetto al passato».
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