«No a dittatura e terrorismo»
Togolesi in piazza a Varese contro il regime che li ha costretti a emigrare e contro l’Isis
«In Togo c’è un regime, noi vogliamo la democrazia».
Un centinaio di togolesi della comunità varesina si sono riuniti sabato 19 agosto in piazza XX Settembre per manifestare per circa un’ora contro quanto sta succedendo nel loro Paese «da cinquant’anni» e che li ha costretti a emigrare in Italia.
Il tradizionale multicolore africano con abiti eleganti e sgargianti, canti e balli, si è mischiato con un messaggio politico forte rivolto alla comunità internazionale e ai propri connazionali in patria e nel mondo: «Aiutateci a liberare il Togo».
«Vogliamo che venga ripristinata la Costituzione del 1992». «Basta con la diaspora togolose e con la famiglia Gnassingbé. Vogliamo il voto».
A invocarlo sono stati i togolesi varesini che si sono raccolti nello spiazzo davanti al Politeama con una decina di donne, molti giovani e qualche italiano incuriosito per l’evento.
La manifestazione è stata caratterizzata da striscioni, cartelli, discorsi di varie persone con megafono e microfono, in un clima sereno, vegliato con discrezione dalle forze dell’ordine e contrassegnato dalle bandiere del Paese africano e dal tricolore italiano.
I responsabili della comunità afroprealpina, a partire dal presidente Abdou-Kerim Amir, hanno deciso di iniziare il momento pubblico con un minuto di silenzio in segno di solidarietà per le vittime dell’attentato di Barcellona, ringraziando le forze dell’ordine e il Comune di Varese per aver permesso l’organizzazione della manifestazione.
«Siamo un popolo dinamico, caloroso e cordiale - ha detto il vicepresidente Ali Gado durante il discorso ufficiale - ma classificato da parecchi anni consecutivi come Paese più infelice al mondo dal World Happiness Report. Avremmo tutto per essere felici, eppure siamo messi in questo modo per colpa di una minoranza di uomini senza scrupoli che hanno monopolizzato il potere e la ricchezza. Essi hanno instaurato un clima di sofferenza, paura, miseria sotto un regime sanguinario davanti al quale siamo inermi e siamo stati costretti ad andare lontano».
All’evento era presente anche Ouro-Djeri Hassimi, presidente del Partito panafricano, che sta sostenendo la lotta per avvicinare il Togo ad altri Paesi confinanti nel Golfo di Guinea, considerati come modello di sviluppo, libertà e democrazia, il Ghana e il Benin.
«Ovunque ci troviamo nel mondo - ha aggiunto Ali Gado - dobbiamo combattere per ridare la nostra terra al popolo, a partire dal diritto-dovere di poter partecipare alle elezioni e scegliere il nostro presidente. C’è bisogno di alternanza e di un cambiamento: vogliamo un Togo nuovamente libero».
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