L’AUT AUT
«No ai frontalieri pregiudicati»
Casellario giudiziario obbligatorio per le assunzioni; in Canton Ticino avanti tutta
Continua il “No” del Canton Ticino al dietrofront sull’obbligo di presentare il casellario giudiziale per chi chiede il rilascio o il rinnovo di un permesso B (dimoranti) o di un permesso G (frontalieri). Il documento contiene le informazioni relative a vicende processuali, come provvedimenti giudiziari e amministrativi della persona ed è una misura entrata in vigore nell’aprile 2015 nel Cantone svizzero di lingua italiana.
In pratica nel territorio a ridosso del confine col Varesotto, per poter ottenere un impiego, i frontalieri devono dimostrare di essere incensurati o quasi.
Ciò, inizialmente, aveva suscitato parecchie reazioni polemiche, soprattutto da parte delle istituzioni italiane e dell’Unione europea con RobertoMaroni, presidente della Regione Lombardia che era andato a muso duro contro il provvedimento.
Tuttavia la norma non aveva preoccupato più di tanto i frontalieri, ben più in tensione per altre vicende: dall’aumento della tassazione al progressivo blocco delle frontiere per chi cerca lavoro.
A ogni modo nel maggio scorso il Consiglio di Stato, vale a dire il governo ticinese, aveva dato mandato al Dipartimento delle istituzioni (l’assessorato cantonale all’Interno) di presentare un’alternativa.
Da allora è calato il silenzio, che è stato rotto da un intervento di NormanGobbi, direttore del Dipartimento delle istituzioni. Interpellato sulla materia da Radio Fiume Ticino, l’esponente della Lega dei ticinesi ha affermato che «il nostro territorio deve potersi preservare dalla presenza di persone non desiderate che hanno già commesso dei reati gravi all’estero».
Tradotto: si tira dritto.
Articolo completo sulla Prealpina di mercoledì 26 ottobre.
© Riproduzione Riservata